Città di Castello

Lo storico negozio ‘Argeo’ di Piazza Fanti chiude i battenti dopo 56 anni

Un negozio di abbigliamento che ha fatto la storia di Città di Castello e vestito almeno tre generazioni. Dopo 56 anni di onorata attività oggi (24 febbraio) ha chiuso i battenti Argeo in piazza Fanti, una vera e propria istituzione tifernate nata dall’impegno e dalla volontà dei coniugi Argeo Guidi e Rosa Palombi.

Negli anni ‘50 la coppia ha animato i mercati dei borghi della zona come ambulanti, guadagnandosi le piazzole più in vista di Monterchi, Pietralunga, Palazzo del Pero e tante altre. Poi, per mantenere la loro famiglia, a fine anni ‘60, decisero di aprire la bottega nel centro di Città di Castello: nel 1968 a fianco del negozio di calzature e nel 1969 allargandosi nella sede storica in piazza Fanti 5b, la prima che importò i mitici jeans Levi’s a Città di Castello. Da allora ogni giorno ha accolto tutti i suoi clienti, prima con i fondatori, poi con il figlio Lucio e la moglie Primetta, infine con l’insegna allargata “Argeo di Carla e Paola”.

Le nuove titolari, degne eredi di chi le aveva precedute, sono poi state Carla Cardinali e Paola Guidi (nipote di Argeo e figlia di Lucio), entrambe a capo della nuova società dal 15 gennaio 1998. Anch’esse hanno consigliato capi perfetti ai loro clienti ma da oggi, come detto, le due socie andranno in pensione tra la nostalgia degli amanti del centro storico e non solo.

La malinconia di un’era che si chiude deve lasciare spazio a pensieri positivi e ai ricordi di una collaborazione tutta al femminile mai incrinata e fondata su fiducia e sincerità reciproca – hanno dichiarato il sindaco Luca Secondi e l’assessore al Commercio Letizia Guerri, intervenuti alla cerimonia di saluto organizzata dalle titolari – Il loro esempio lascia un’eredità preziosa: Carla, Paola e le loro famiglie, hanno trasmesso l’importanza di coraggio, sacrificio, indipendenza e costanza, accogliendo con affetto sincero tutti i clienti e mostrando sempre tanta passione per il loro lavoro. L’augurio che possiamo fargli è che possano godere la meritata pensione dedicandosi alle loro passioni“.