Per sfidare i tempi difficili dei tagli alla cultura, domenica 27 marzo 2011, in coincidenza con la Giornata mondiale del teatro, il Balletto di Spoleto in collaborazione con il Comune di Spoleto conferma la Tavola Rotonda che si terrà presso l’Albornoz Palace Hotel (Spoleto, viale Matteotti, 16) dalle ore 10, per promuovere un incontro tra artisti, associazioni culturali e istituzioni sulle strategie per uno sviluppo culturale, una continuità di lavoro e una maggiore diffusione dello Spettacolo dal vivo nel territorio umbro.
Tra gli altri, interverranno al dibattito: Vincenzo Cerami, assessore alla cultura Comune di Spoleto, Donatella Porzi, assessore alla cultura Provincia di Perugia, Fabrizio Bracco, assessore alla cultura della Regione dell’Umbria, Domenico Del Prete, presidente dello IALS, Istituto addestramento lavoratori dello spettacolo.
Giorgio Ferrara, presidente e direttore artistico del Festival dei Due Mondi, in questi giorni a Parigi, ha annunciato invece un suo intervento scritto.
Inoltre, hanno confermato la loro presenza: Aldo Lorenzi per il Teatro Stabile dell’Umbria; Elisa Maurizi, direttrice dell'Officina culturale Bassa Sabina; Stefano Alleva, associazione culturale Harvey (Spoleto); Andrea Paciotto e Andrea Quacquarelli per Offucina Ecletics Art (Spoleto); Roberto Biselli, Teatro di Sacco (Perugia) e Rachele Caputo per la Compagnia di danza Sat (Roma).
Tra gli altri, infine, sono stati invitati a partecipare: Paolo Cardinali, direttore artistico del Teatro Lyrick di Assisi; Claudio Lepore, direttore generale del Teatro Lirico Sperimentale “Adriano Belli”; Sergio Piazzoli, Musical Box Eventi.
Ideatore dell'incontro è Marco Schiavoni, curatore del progetto Officina Culturale della Tuscia 2010-2011 e nuovo presidente del Balletto di Spoleto, che introdurrà i punti da affrontare:
1. Analisi della situazione attuale della regione Umbria, rapportata anche alla crisi generale del mondo dello spettacolo dal vivo in Italia.
2. Problematiche relative alla programmazione a medio e lungo termine. Uso “intelligente” delle strutture pubbliche e private (teatri, auditorium, sale polivalenti) che molto spesso non vengono utilizzate in tutto il periodo dell'anno.
3. Ottimizzazione delle spese di produzione e di circuitazione degli spettacoli e degli eventi.
4. Il pubblico non va a teatro, se non in presenza di cartelloni contenenti personaggi molto famosi e legati al mondo televisivo. Bisogna però considerare che l'apparente pigrizia del pubblico (soprattutto delle fasce giovanili) spesso nasconde un reale desiderio di conoscenza e di approfondimento culturale che va assolutamente stimolato e sviluppato attraverso i nuovi mezzi
d'informazione e comunicazione.
5. La promozione degli eventi culturali attraverso i canali della scuola e dell'università.
6. Istituzione di una vera rete di connessione tra le associazioni e artisti per instaurare un dialogo con le istituzioni pubbliche e le imprese private più efficace, con l'obiettivo di creare un'offerta culturale più continuativa, qualitativa e a costi ragionevoli. Sono più remunerativi in termini di crescita culturale cento eventi per cento persone alla volta che un solo evento all’anno per diecimila persone.
7. Lo spettacolo dal vivo inteso non solo come evento artistico ma anche occasione di sviluppo del lavoro, del turismo e delle connessioni interregionali ed internazionali.