Nessuno dei contendenti aveva fatto ricorso alle cure mediche del 118
E’ dovuta intervenire la Polizia per riportare la calma in un condominio dove era stata segnalata una violenta lite tra vicini. Gli operatori, giunti sul posto, hanno preso contatto con le parti che, una volta identificate, sono state sentite in merito all’accaduto per ricostruire la dinamica dei fatti.
Condomini in contrasto
Dal racconto delle persone coinvolte, che hanno fornito versioni discordanti circa le ragioni della contesa e chi l’avesse iniziata, è emerso che i protagonisti della vicenda, già in lite da diverso tempo per motivi di condominio, erano di nuovo venuti in contrasto. Sentita la richiedente, ha spiegato che dopo l’ennesima discussione, quel pomeriggio era stata aggredita verbalmente e minacciata dal vicino di casa, circostanza che l’aveva indotta a scappare dallo stabile e chiedere aiuto alla Polizia di Stato.
La controparte
Gli agenti hanno quindi sentito la controparte che ha negato quanto accaduto, riferendo di che si era trattata di una semplice discussione, mai sfociata in minacce. Constatato che nessuna delle parti necessitava dell’intervento dei sanitari, gli agenti hanno effettuato una verifica in merito all’eventuale possesso di armi, che ha dato esito negativo per la donna.
La verifica delle armi
L’uomo, invece, è risultato avere a suo carico un divieto detenzione armi. Per questo motivo, gli agenti hanno effettuato un controllo nell’abitazione dell’uomo senza riscontrare la presenza di armi. Al termine dell’intervento, gli operatori hanno deferito l’uomo all’Autorità Giudiziaria per il reato di minacce e inserito l’evento nell’applicativo interforze SCUDO. Il programma integra i sistemi operativi multimediali e informativi già in uso alle Forze di polizia e permette di evidenziare i precedenti interventi degli equipaggi nei confronti di vittime di lite, o violenza, anche nei casi in cui non sia stata proposta denuncia o querela.