Non c’è stata la svolta attesa per il superamento delle prestazioni arretrate e per l’abbattimento delle liste d’attesa nella sanità umbra. Ed ora la Regione Umbria corre di nuovo ai ripari, con un piano straordinario. Sperando di dare una svolta al problema, peggiorato con l’emergenza Covid. Mettendo in campo quasi 7 milioni di euro con l’ambizioso obiettivo di smaltire ben 74mila visite ed esami in appena 3 mesi.
La Giunta regionale guidata dalla presidente Donatella Tesei, infatti, ha deliberato il “piano operativo straordinario di recupero delle liste di attesa”, che è “volto all’abbattimento delle prestazioni sospese e al loro futuro contenimento”.
“Gestire le liste di attesa – ricorda una nota della Regione Umbria – rappresenta una sfida per tutti i Servizi Sanitari Regionali, ed attese significative sono presenti in Umbria da anni, tanto che in passato sono stati adottati molteplici provvedimenti tesi a contenere proprio i tempi di attesa. Lo stato di emergenza Covid, che ha colpito la Nazione ad inizio 2020, ha certamente acuito il problema. Le crisi epidemiche che si sono susseguite, infatti, hanno portato ad adottare misure volte al contenimento della diffusione virale tra cui la sospensione di tutte le attività programmabili, la garanzia delle attività indicate come non procrastinabili e la adozione di procedimenti di sicurezza che hanno visto come risultati l’aumento dei tempi delle singole prestazioni”.
E’ la stessa Regione a fornire un dato piuttosto preoccupante: a fine aprile 2022, terminata l’emergenza, le prestazioni in sospeso erano circa 76mila, mentre oggi risultano circa 74mila. Insomma in un anno non si è riusciti a fare granché. Ed i cittadini lo denunciano da tempo.
L’obiettivo che si prefissa Palazzo Donini, quindi, è quello di abbattere lo stock di prestazioni accumulate, gestendo nel contempo le nuove richieste della cittadinanza.
“La delibera odierna, pertanto, ha il duplice scopo da un lato di smaltire entro il prossimo 31 luglio le prestazioni in sospeso e dall’altro di mettere in campo una serie di azioni per evitare futuri percorsi di tutela ed assicurare di conseguenza prestazioni rapide sulle nuove richieste.
Nello specifico, per il primo obiettivo la Regione mette a disposizione il finanziamento aggiuntivo per l’Umbria, che ammonta a circa 5,3 milioni di euro ai quali si sommano altri 1,6 milioni già presenti nei bilanci delle Aziende ospedaliere e sanitarie, proprio al fine di smaltire le 74mila prestazioni. Le Aziende andranno, infatti, a trasmettere alla Direzione regionale una tabella contenente le prestazioni in questione al fine di pianificare il loro smaltimento entro il 31 luglio 2023, anche attraverso l’eventuale coinvolgimento di strutture convenzionate.
Il secondo obiettivo ha come scopo quello di non far creare nuovi percorsi di tutela o al massimo di effettuare le prestazioni entro una o due settimane dal momento della richiesta del paziente.
Il tutto attraverso una serie di attività che, in sintesi, prevedono:
Inoltre, attraverso ulteriori attività specifiche sia da parte degli specialisti che della governance, ci si prefissa di aumentare l’appropriatezza delle prescrizioni”.
Parallelamente alle prestazioni specialistiche ambulatoriali, nella delibera, si indica come ottimizzare anche il governo delle liste di attesa chirurgiche attraverso strategie simili a quelle indicate per le prestazioni ambulatoriali e l’ottimizzazione dell’utilizzo delle sale operatorie.