Tre casi impossibili da dimenticare. Tre casi che il giornalista Rai Alvaro Fiorucci ha ricostruito passo dopo passo, attraverso le cronache, gli atti processuali e l'esperienza da cronista esperto di “nera”, cercando di dipanare le matasse degli aspetti più controversi legati alla scomparsa del medico perugino Francesco Narducci, al sequestro del piccolo Augusto De Megni e agli efferati omicidi del mostro di Foligno. “48 Small – Il dottore di Perugia e il mostro di Firenze”, ” Cacciatore di bambini – biografia non autorizzata del mostro di Foligno” e ” Bambino da fare a pezzi – Il sequestro De Megni”, tutti editi da Morlacchi. Sono questi i tre volumi che verranno presentati dall'autore sabato 4 gennaio alle 17.30 nelle storiche sale di Palazzo della Corgna, a Castiglione del Lago, nel terzo appuntamento invernale dell'Isola del Libro Trasimeno in collaborazione con il Comune lacustre. A coordinare il Caffè Letterario il giornalista e scrittore Anton Carlo Ponti.
L'Autore. Alvaro Fiorucci, laureato in sociologia, giornalista professionista, vice-caporedattore della Rai, collaboratore del quotidiano «la Repubblica», è stato tra i fondatori dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria e dell’Associazione Stampa Umbra e consigliere della Federazione Nazionale della Stampa. Recentemente ha pubblicato “Le Donne Trafficate”, un romanzo – inchiesta sul commercio internazionale degli esseri umani.
Schede libri. Un bambino da fare a pezzi – Il vincitore della sesta edizione de “Il Grande Fratello”, quando era bambino (nell’ottobre del 1990), è stato protagonista di un’altra avventura che di televisivo non ha avuto niente. Non c’è una casa con riflettori e telecamere, ma una grotta con solo un filo di luce per leggere i “Topolino” che gli passava un carceriere più buono degli altri. Il cacciatore di bambini – Nel libro si raccontano le vite brevi di Simone Allegretti e di Lorenzo Paolucci, ammazzati uno dopo l’altro per le allucinazioni di un uomo che, dopo il primo omicidio, ha sfidato per un anno le forze dell’ordine mettendo sui suoi messaggi una firma che era un autoritratto: “sono il Mostro di Foligno”. 48 small – Colpi di scena, agnizioni, omissioni, parole strozzate, omicidi, suicidi, sparizioni improvvise, occultismo, magia, trame che si intrecciano, conti che non tornano… marcano l’andatura del libro di Fiorucci, come se fosse un romanzo giallo o noir. Ma questo non è un romanzo.