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Lirico Sperimentale, su Rai Radio3 “La porta divisoria” di Strehler e Carpi

Questa sera in onda su RAI Radio Tre alle 23 verrà trasmessa l’opera lirica “La Porta Divisoria”, opera presentata in prima assoluta dal Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli” nell’ambito la 76ma Stagione Lirica Sperimentale, musica di Fiorenzo Carpi, libretto di Giorgio Strehler, completamento di Alessandro Solbiati, diretta da Marco Angius (con la regia teatrale di Giorgio Bongiovanni e scenografie di Andrea Stanisci, costumi di Clelia De Angelis, luci di Eva Bruno). Cantanti e Ensemble del Teatro Lirico Sperimentale.

L’opera verrà presentata alle ore 22.45 dal critico musicale Enrico Girardi, nonché condirettore artistico del Teatro Lirico Sperimentale, e dal compositore Alessandro Solbiati.

Lirico Sperimentale, “La Porta divisoria” cortocircuito del Teatro Musicale | E il pubblico si fa “mostro”

A seguire alle ore 23.00 verrà trasmessa l’opera completa

Link a Rai Radio 3 Suite – Il Cartellone:

La trama

È mattina presto in un salotto borghese. Madre, padre, figlia e domestica si ritrovano attorno al tavolo della colazione. Dalla stanza del figlio Gregorio si sente suonare la sveglia, ma di lui nessuna traccia. La madre, allarmata, inizia a chiamare il figlio, che è ormai in ritardo al lavoro.

Tutti i membri della famiglia iniziano ad agitarsi quando un gerente, venuto dalla ditta per chiedere di Gregorio, si presenta alla porta. Insieme chiamano il figlio ancora e ancora, udendo qualche urto provenire dalla stanza chiusa a chiave. D’un tratto la serratura scatta: tutti indietreggiano inorriditi alla vista di Gregorio. Qualche tempo dopo, Gregorio riflette sulla sua condizione dalla mattina in cui si risvegliò sotto le sembianze di un insetto mostruoso, soffrendo in particolare per l’impossibilità di comunicare con la famiglia. La madre è presa dallo sconforto, la sorella cerca di sostenere Gregorio portandogli del cibo, il padre lo incolpa di aver sconvolto l’equilibrio domestico.

A distanza di un mese, l’assenza dello stipendio di Gregorio dalle finanze famigliari inizia a pesare, il padre ha quindi deciso di licenziare la domestica per assumerne una a miglior prezzo, di rinunciare alle lezioni di violino della figlia, di affittare delle stanze a pensionanti e di tornare a lavorare.

Arriva il Natale, Gregorio è confinato nella sua stanza, mentre i famigliari si riuniscono insieme alla domestica e ai pensionanti, ai quali viene lasciato credere che Gregorio sia morto diversi mesi prima, e che nella sua stanza viva un vecchio inquilino. La sorella inizia a suonare il violino per tutti, Gregorio desidera ascoltarla e si affaccia, mostrandosi così ai presenti. Il padre, sconvolto, cerca di calmare i pensionanti, i quali però abbandonano immediatamente l’abitazione. Nello scompiglio generale, la madre e la sorella gridano disperate, il padre inizia a colpire Gregorio lanciandogli delle mele per ricacciarlo nella sua stanza, e lo ferisce gravemente. Indebolito, recluso e incapace di comunicare, Gregorio accetta il suo destino e si lascia morire. La domestica rinviene il suo corpo esanime e ne ricompone le spoglie in una cassa. La famiglia accoglie la morte come liberazione, e ciascuno cerca di volgere lo sguardo al futuro, alla vita che continua.