Spoleto città della cultura ma anche Spoleto che si riappropria della storia e della propria identità. Ricordare quindi, conoscere per andare oltre. Conoscere facendo riemergere l'identità di una città che nasce come molta parte del nostro territorio rurale, contadina e poi terra di minatori e poi comunità operaia. Dalla produzione di beni e servizi al terziario, ai servizi alla persona e ai centri commerciali e al turismo. L'incontro con Mario Perrotta che si è svolto domenica 9 settembre alle 11 del mattino al Museo delle Miniere di Morgnano, con i minatori ed è servito a rievocare la vita in miniera che Perrotta ha studiato negli anni diventata oggetto dei suoi spettacoli più conosciuti come “Italiani cincali!”, “La turnàta”, “Odissea”, oltre al programma radiofonico realizzato per Rai Radio2 intitolato “Emigranti Esprèss”, divenuto successivamente un libro edito dalla Fandango. Il Museo sorto nel 2000 tramanda quella che per Spoleto è stata una epopea che vide la popolazione cittadina coinvolta in ruoli diversi.
All’incontro era presente il Consigliere provinciale Laura Zampa la quale oltre ad essere membro del consiglio direttivo del Teatro Lirico Sperimentale, in questa occasione compariva anche in veste di familiare di un minatore. La Dott.ssa Zampa si è detta felice dell’incontro avvenuto fra Perrotta ed i minatori di Spoleto che rappresentano un tassello molto importante della realtà che ha determinato lo sviluppo del territorio, così dalle immagini meravigliose dello spettacolo Opera Migrante di cui è autore di tutto il progetto proprio Perrotta, che ha toccato corde profonde a livello emozionale, si è passati alle immagini dei dettagliati racconti che i minatori hanno fatto a Mario Perrotta. Oltre a Bruno Mattioli direttore del Museo, ad intrattenersi con Perrotta ed a illustrare le storie che hanno caratterizzato quel periodo, una folta rappresentanza di quanti hanno lavorato nelle miniere fra i quali i signori Sabatino Cestari, Ciro Tosti, Altero Magna, Franco Mattioli, Giuseppe Caprelli, Giuseppe Bacchettini, oltre ad alcuni familiari come Ines ed Iride Donati, Alceo Cera, Adelmo Tomassoni, Luciano Bolletta, Luigi e Stelvio Muraretti.
Durante l’incontro si è discusso sulla possibilità di richiedere al comune di inserire nel calendario della stagione di prosa lo spettacolo “Italiani cincali!” del regista e organizzare un nuovo incontro con l'attore e regista necessario anche per prefigurare un progetto più articolato sulla memoria non solo della realtà dei minatori a Spoleto, ma di studio e riappropriazione della memoria del territorio. Far nascere ogni anno uno spettacolo collettivo scritto, vissuto, recitato dalla comunità. Molti si sono ispirati a Spoleto, al fortunato modello spoletino della rassegna d'arte e di spettacoli; per una volta forse sarebbe bene ispirarsi ad altri modelli uno per esempio rappresentato da quella stupenda esperienza conosciuta in tutto il mondo delle rappresentazioni annuali del Teatro Povero di Monticchiello in Toscana famoso per il “coinvolgimento di un intero paese in un progetto di teatro civile di forte intensità poetica” come sottolineato nella motivazione che accompagna il verdetto di assegnazione del Premio UBU 2011 che si è aggiudicato proprio l’Istituzione di Monticchiello, che da anni lascia alla cittadinanza la cura delle messe in scena, attività che lascerebbe intravedere la possibilità di una futura collaborazione fra la città di Spoleto e quella toscana e che potrebbe vedere lo Sperimentale in qualità di animatore e coordinatore. Intanto continuano le prove de “La Traviata”al Teatro Nuovo di Spoleto che andrà in scena in anteprima martedì 18 settembre alle ore 18.00.