Il “Made in Umbria“ non è solo prodotti agroalimentari di pregio o manufatti tessili o elettromeccaniche di qualità ma anche cultura e nello specifico musica e quindi opera lirica.
Un buon 50% dei 109 partecipanti al tour in Giappone con l’opera La Bohème, che si sta svolgendo in questi giorni e che terminerà il 4 luglio, è umbro. Dal direttore Carlo Palleschi, nato a Terni e che alterna la sua attività tra Seul e Perugia, al soprano Chiara Mogini. I 30 artisti del coro e alcuni strumentisti sono umbri, formatisi all’Istituto Musicale Briccialdi di Terni e al Conservatorio di Perugia “Francesco Morlacchi”.
Il Made in Umbria dell’opera lirica è il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto – Teatro Lirico dell’Umbria che assomma professionalità locali tecniche del settore organizzato.
Andrea Ferretti caporeparto macchinismi, Irene lepore direttore di palcoscenico, Clelia de Angelis addetta ai costumi e Marco Giustini, sono spoletini. Frutto, sì, dell’esperienza in parte acquisita in Umbria ma molto dagli studi compiuti altrove.
“L’Umbria e Spoleto” meritano una scuola di alta formazione per tutti i mestieri e le arti dello spettacolo, una scuola già evocata 30 anni fa e che, si spera, possa nascere in collegamento con la scuola di scenografia che l’Assessore alla Cultura del Comune di Spoleto Gianni Quaranta sta promuovendo con grande impegno.
Nel frattempo ulteriore successo de La Bohème a Fukuoka e Oita dove è avvenuto il debutto giapponese del soprano Nadina Calistru dopo quello di Chiara Isotton e di Chiara Mogini nel ruolo di Mimì. In vista del debutto nell’immensa Festival Hall di Osaka, che si terrà il 25 giugno, oggi andrà in scena La Bohème al Bunka Hall di Kobe.