Ieri sera, 3 luglio, dopo l’ultima nota de “La Bohème” è scattato all’unisono il fragoroso applauso del pubblico giapponese che ha affollato lo splendido teatro del Tokyo Bunka Kaikan. 8 minuti di applausi scrosciati hanno tributato il successo de “La Bohème” di Giacomo Puccini presentata dal Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli” – Teatro Lirico dell’Umbria. Direttore Carlo Palleschi, regia di Giorgio Bongiovanni nello storico allestimento di Ercole Sormani ripreso e restaurato da Marzio Cardaropoli. Star della serata il celebre soprano Carmela Remigio nel ruolo di “Mimì”. Ma gli applausi festanti e carichi di emozione erano per tutta la compagnia, coro, orchestra, tecnici. Tutti in scena a ricevere il tributo di uno tra i dieci più importanti teatri al mondo.
Il Tokyo Bunka Kaikan dove si esibisocno i Berliner Philharmoniker, i Wiener Philharmoniker, la Scala, il Royal Opera House Covent Garden ed il Metropolitan di New York. Un successo meritato per Carmela Remigio, Giuseppe Distefano, Sabrina Cortese, Rodrigo Esteves, Alessandro Pento, Eugenio Di Lieto, coro e orchestra. E un meritato successo anche per il direttore Palleschi e il regista Bongiovanni che hanno guidato l’impresa da Spoleto sino al Giappone. Ieri sera è scattato il miracolo dell’opera. Gli imperturbabili giapponesi hanno per una volta ceduto all’emozione delle note di Puccini proposte dagli artisti di Spoleto sciogliendosi in lunghi applausi e molte lacrime di gioia, in platea e sul palcoscenico.
Questa sera il rito si rinnoverà alle 15 per la seconda recita, a conclusione della trionfale tournée dello sperimentale. In fermento già al mattino il quartier generale dell’Istituzione lirica posizionato presso il Metropolitan Hotel nell’elegante quartiere di Ikebukuro. Già verso Ueno partono in metro i tecnici alle 9 e a seguire riunione organizzativa dello staff. Organizzare il rientro e curare ogni dettaglio, audizioni alle 13. Giovani artisti giapponesi chiedono infatti di essere ascoltati dai maestri italiani per tentare la fortuna. Quando è bello essere italiani.