Protagonisti de L’ammalato immaginario i cantanti dello Sperimentale, con il M° Pierfrancesco Borrelli a dirigere l’Ensemble Orfeo Futuro.
Dopo il successo della sua 76ma Stagione Lirica di Spoleto e dell’Umbria, che ha visto tra le altre produzioni il trionfo del Don Giovanni di W.A. Mozart al Teatro Morlacchi di Perugia con la regia hot di Henning Brockhaus, Il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto esporta una gemma del repertorio degli Intermezzi del ‘700, ovvero L’ammalato immaginario di Leonardo Vinci (1690 – 1730), liberamente tratto dal capolavoro di Molière.
E proprio nel IV Centenario della nascita del celeberrimo commediografo francese, il Festival “Anima mea, Musiche, Mondi, Memorie”, giunto quest’anno alla sua XIV edizione, con la collaborazione del Lirico Sperimentale, mette in scena L’ammalato Immaginario a Bari nella Sala San Giuseppe del Redentore martedì 27 settembre alle ore 11.00 (matinée) e alle ore 20.30, per poi approdare il giorno successivo, mercoledì 28 settembre, a Trani a Palazzo Beltrani, sempre alle ore 11.00 (matinée) e alle ore 20.30.
Subito dopo la tappa pugliese, l’Intermezzo raggiungerà il modenese, dove il 25° Festival Musicale Estense “Grandezze & Meraviglie” lo ospiterà all’Auditorium Spira Mirabilis di Formigine (Mo) giovedì 29 settembre alle 21.00.
Questo intermezzo diviso in tre parti, che riprende diversi ingredienti della celebre commedia di Molière, è approdato sulle scene per la prima volta in tempi moderni nel 2021, proposto dal Teatro Lirico Sperimentale “A. Belli” di Spoleto.
Una giovane e angustiata vedova (Erighetta) riesce a convincere con l’inganno un attempato ma danaroso ipocondriaco (Don Chilone) a sposarla, arrivando a travestirsi da medico per fingere di curare i suoi malanni. Presto, però, i due si ritrovano ai ferri corti, al punto da concordare una separazione di fatto che restituisce a Don Chilone la pace e conserva a Erighetta libertà e sicurezza economica.
Musicalmente, questi intermezzi di Vinci stupiscono per la puntuale e matura capacità di caratterizzare, in termini di impianto drammatico-musicale, le figure melodico-vocali e quelle strumentali intessute o avvicendate nella partitura, soprattutto nei magnifici duetti: siamo alla radice del teatro musicale internazionale dei due secoli successivi, almeno per la compenetrazione tra discorso musicale e relazioni interpersonali.
La protagonista femminile Erighetta sarà impersonata dal soprano Chiara Boccabella per la recita di Bari, e dal soprano Giorgia Teodoro per le recite di Trani e di Formigine, entrambe vincitrici del Concorso Comunità Europea del Lirico Sperimentale di Spoleto del 2021, mentre il baritono Matteo Lorenzo Pietrapiana (un’altra voce vincitrice del 2021) vestirà i panni di Don Chilone. A completare il cast, l’attrice Diletta Masetti nei panni della Serva.
La duttile ed eclettica regia è del triestino Andrea Stanisci, collaboratore in passato di Giorgio Pressburger, i costumi di Clelia De Angelis e le luci di Eva Bruno.
Protagonista indiscusso ed affermato del repertorio barocco è il direttore d’orchestra di origini napoletane Pierfrancesco Borrelli, che dirigerà l’Ensemble Orfeo Futuro, composta da musicisti professionisti: Giovanni Rota e Giuseppe Corrente violini, Valerio La Tartara viola, Gaetano Simone violoncello, Gisela Massa violone e Giuseppe Petrella tiorba.
Ancora presente il giovane Davor Krklijus, già applaudito esecutore al cembalo, durante la stagione spoletina.
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