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Linee programmatiche, ecco come cambierà la sanità nell’era Tesei col “modello Lombardia”

Nel corposo documento delle linee programmatiche della propria azione amministrativa che Donatella Tesei, la prima presidente dell’Umbria di centrodestra, presenterà lunedì in Consiglio comunale, molto spazio è riservato al capitolo sanità.

Ventidue pagine che anche i consiglieri dell’opposizione hanno passato ai raggi X. E non poteva essere altrimenti, dopo che l’amministrazione di centrosinistra è terminata anticipatamente proprio a seguito dello scandalo sulla Sanitopoli perugina.

Mix pubblico-privato

La sanità è stato uno dei grandi temi della campagna elettorale. Con il centrodestra che anche su questo ha chiesto agli umbri di voltare pagina ed il centrosinistra che ha agitato lo spettro di una sanità privatizzata in caso di vittoria di Donatella Tesei.

Opposizioni all’attacco

Si privatizza la sanità per il 30-35%” accusa Andrea Fora. Dito puntato contro “la privatizzazione” anche dal capogruppo del Pd, Tommaso Bori. Per il quale una maggiore e migliore sinergia in sanità tra pubblico e privato “non è un taboo“, ma non nel modo spinto in cui vuole fare il centrosinistra, “che in pratica assegna un voucher al cittadino che si deve curare e poi lo lascia solo“.

Il modello Lombardia

La maggioranza replica che in fondo l’integrazione tra sanità pubblica e strutture private convenzionate c’è già. E allora, perché non sfruttare al meglio queste sinergie per garantire agli umbri servizi di qualità e soprattutto più rapidi, così da abbattere finalmente le famigerate liste d’attesa?

Anche perché nella sanità umbra del futuro, così come la Giunta Tesei intende ridisegnarla, negli ospedali si andrà soltanto per ricoveri e servizi che non possono essere erogati sui territori, dalle strutture delle Asl o, appunto, dei privati convenzionati. “Gli ospedali vanno utilizzati per quello che servono” ripete Tesei.

E’ quel “modello Lombardia” che però il centrosinistra contesta, perché a giudizio delle opposizioni finisce per privilegiare chi ha più possibilità economiche. Meglio, allora, il “modello Veneto”, visto che l’assessore Coletto proviene proprio da quella regione.

Proprio Coletto, di cui la governatrice ha lodato l’azione in occasione del confronto nella Conferenza Stato-Regioni che ha portato alla firma del patto della salute, ha avuto un ruolo importante nel tracciare le linee programmatiche dell’amministrazione Tesei in materia di sanità.

Fora: eccessiva sanitanizzazione

Ma Fora contesta anche l’eccessiva sanitanizzazione delle problematiche legate alle cure. Togliendo molto spazio al sociale. Proprio ciò che la maggioranza dice di voler evitare, sgravando appunto gli ospedali di molte funzioni e servizi che finiscono per ingolfarli.

Insomma, la sanità resterà uno dei temi caldi della politica umbra. Anche perché a breve la Giunta metterà mano alle nomine dei manager di Asl e Aziende ospedaliere.