Un compito lungo e impegnativo che, se eseguito con attenzione e sincerità, risulta fondamentale per mitigare sia il rischio aziendale
Nel contesto macroeconomico attuale, caratterizzato da rapidi cambiamenti e incertezze, la consapevolezza, la visione e il controllo delle evoluzioni aziendali sono diventati essenziali per la sopravvivenza e il successo. Le imprese sono chiamate ad adattarsi prontamente ai mutamenti del mercato, comprendere le tendenze emergenti e gestire con precisione le risorse per mantenere la competitività e garantire una crescita sostenibile.
In questo ultimo periodo, ho avuto l’occasione di partecipare ad un convegno dove un autorevole esponente del sistema bancario, rivolgendosi agli imprenditori in sala, ha chiesto con una punta di sarcasmo: “Mi spiegate perché vi dovremmo prestare milioni di euro basandoci sul vostro business plan, che voi stessi non riuscite a spiegarci e che è evidente che vi è stato scritto dal commercialista la settimana prima?”
Su questa provocazione vediamo dunque perché è importante entrare nel merito dei nostri business plan aziendali. Innanzi tutto, scrivere dei nostri progetti ci aiuta a organizzare le idee, rifletterci sopra ed esprimerle chiaramente. Personalmente, suggerisco questa pratica perché insegna a sintetizzare e, se facciamo un atto di umiltà, a mettere in discussione noi stessi e le nostre visioni.
D’altra parte, il business plan è un documento strategico che delinea gli obiettivi, la missione e i dettagli operativi di un’azienda in un dato periodo. Servendo come guida, aiuta gli imprenditori a ottenere finanziamenti, prendere decisioni informate o affrontare le sfide nella gestione d’impresa.
In letteratura sono reperibili centinaia di template da seguire, tutti simili e validi: in sostanza comportano che l’azienda rifletta formalmente sull’interno, sull’esterno, sul passato e sul futuro del business, e che faccia dei piani e dei calcoli. Non mi sembra poi troppo, data la posta in gioco!
Il business plan è indispensabile nei casi di creazione/rilancio di nuove realtà, ma è anche utile per monitorare l’evoluzione dell’azienda, affrontare cambiamenti strategici, convincere investitori sulla redditività e vantaggi del progetto, o aumentare la credibilità agli occhi di potenziali stakeholder (es. fornitori, distributori, sindacato, ecc.).
Quando un’azienda scrive un business plan per richiedere finanziamenti, dovrebbe sempre considerare che di solito il finanziatore gli chiederà
- quanto denaro desidera
- quanto sta investendo da parte sua
- come userà il denaro
- di quanto tempo ha bisogno per rimborsare il prestito
- come verrà rimborsato il prestito
- quali garanzie ha da offrire.
E che probabilmente concederà non più del valore più basso tra i seguenti vincoli:
- ogni €1 preso in prestito deve essere coperto da €1 di garanzie
- per ogni €2 di flusso di cassa annuo dell’azienda, la banca consentirà €1 di prestito
- un’azienda può prendere in prestito €3 per ogni €1 investito dagli imprenditori.
In ogni caso, il piano aiuta a individuare dettagli fondamentali dei progetti e induce a riflettere attentamente su ogni fase del business: è importante che la bozza del piano venga scritta con la stretta supervisione del CEO e poi letta da altri per massima condivisione e riflessione.
Sappiamo che si tratta di un compito lungo e a tratti noioso; tuttavia, se eseguito con attenzione e sincerità, risulta fondamentale per mitigare sia il rischio aziendale che la comprensibile esitazione degli investitori. È evidente che stiamo superando l’era in cui i finanziamenti alle aziende amiche venivano concessi con leggerezza, il che, ritengo, sia un vantaggio primario per le stesse imprese, le quali si sentiranno motivate a migliorare.
Antonio Di Tommaso
Consulente, Direttore Generale,
CEO per trasformazione lean,
riposizionamento, e riorganizzazione aziendale
infoumbria@theleanpremium.it