La progettazione di un impianto di depurazione come quello realizzato dalla Regione Umbria nel 2012 presso l’abitato di Castelluccio di Norcia, in un contesto di altissima valenza ambientale e paesaggistica, non poteva non riguardare un sistema di trattamento naturale come la fitodepurazione. L’impianto, che è entrato in funzione all’inizio dell’anno, sarà presentato giovedì prossimo, 23 ottobre dalle ore 9, presso il palazzo comunale, su iniziativa della stessa Regione Umbria e del Comune di Norcia, in collaborazione con la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica.
All’incontro, che sarà aperto dal sindaco Nicola Alemanno e dal vice sindaco e assessore comunale ai lavori pubblici Cristina Sensi, interverranno numerose personalità. Tra queste l’assessore regionale alle Opere Pubbliche Stefano Vinti, il presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini Oliviero Olivieri e molti esperti del settore: Alberto Merini, Paolo Felici e Beatrice Pucci del Servizio Regionale delle Opere Pubbliche e il naturalista del Parco dei Sibillini Paolo Salvi. La gestione dell’impianto sarà illustrata dal direttore dell’ATI 3 Fausto Galilei e dal presidente della Valle Umbra Servizi Maurizio Salari. Le conclusioni saranno invece affidate a Diego Zurli della Regione Umbria. Tutti i partecipanti all’incontro effettueranno quindi un sopralluogo presso lo stesso impianto di Castelluccio per vedere da vicino quanto realizzato, nel pieno rispetto del paesaggio, in quest’area agricola pressoché pianeggiante, a 1314 m s.l.m..
“Il ricorso a tecniche di depurazione naturale per il trattamento dei reflui – anticipa il vicesindaco Cristina Sensi – rappresenta ormai una scelta ampiamente diffusa a livello mondiale. Tali tecniche rappresentano sicuramente una valida soluzione impiantistica, nonché una scelta ottimale per i centri abitativi sparsi e in generale per piccole e medie utenze, in quanto, da un lato, consentono uno straordinario inserimento nell’ambiente e nel paesaggio e, dall’altro, possono sopportare carichi inquinanti discontinui, anche con punte di inquinamento non diversamente trattabili, che si verificano nei centri a forte sviluppo turistico. In Italia, la recente normativa in materia di tutela delle risorse idriche ha ribadito l’importanza dell’impiego di tali tecniche in alternativa ai sistemi tradizionali. Saremmo onorati – conclude – se l’impianto di Castelluccio, che risulta essere particolarmente innovativo nel panorama italiano per la sua perfetta integrazione con l’ambiente circostante e per il suo carattere ecosostenibile in termini di consumi e smaltimenti, venisse preso a modello non solo in altri centri regionali ma anche in contesti nazionali con le stesse preziose caratteristiche ambientali”.