“Non dico esemplare ma sicuramente notevole“: è stato questo il commento del giudice al dibattito sostenuto dagli studenti del Liceo “Donatelli” di Terni giovedì 7 febbraio. La squadra ternana ha sfidato in finale quella dell’IIS Capus L. Da Vinci di Umbertide vincendo così alle selezioni regionali delle Olimpiadi del Debate.
Grazie a questo successo la scuola avrà l’onore di rappresentare la Regione Umbria alle Olimpiadi Nazionali del Debate in programma a Roma dal 26-29 marzo.
I quattro speaker che andranno a Roma sono Francesco Barcherini, Zauda Hamraoui, Ginevra Tinarelli e Matteo Lorusso, saranno coadiuvati dai compagni Camilla Candelori, Guido Pavanello, Alessia Becelli, Giovanni Paterni e dalle insegnanti che hanno seguito il progetto, Simona Nucciarelli, Valeria Dalla Croce, Chiara Bacoccoli, Monica Petronio.
Il Debate consiste in una tecnica di discussione formale regolata, accreditata a livello mondiale da un regolamento condiviso, che consiste nell’affrontare un tema (di solito di ambito sociale, politico, economico) dal punto di vista PRO e da quello CONTRO. I ragazzi devono costruire le necessarie argomentazioni e svilupparle secondo una logica coerente, illustrandole alla giuria secondo tempi e modalità precise.
Una tecnica utile, che affonda le sue radici nella filosofia greca, nel dialogo inteso come capacità di entrare in relazione e scoprire, nella Logica aristotelica e nell’ars oratoria romana, e che insegna ai ragazzi a praticare il rispetto dell’altro e delle opinioni contrarie. L’aspetto infatti più innovativo del Debate è che ogni squadra (composta da 3 persone) deve prepararsi sia sugli argomenti pro che sui contro e conosce solo poco prima della gara il lato da cui deve discutere.
Il Debate insegna a sostenere le proprie idee, ad argomentarle costuendo nessi logici di causaeffetto, consente di mettere in pratica strategie di Public Speaking, di superare la paura del confronto, di conoscere e regolare la propria emotività e di sviluppare la capacità di lavorare in gruppo. Ogni speaker, infatti, gioca per sé ma in necessaria relazione con i membri della sua squadra: ci si dividono compiti e ruoli, tempi e paure e ci si sostiene a vicenda, rispettando il diritto di opinione e parola degli avversari.