Secondo quanto riferito da Fiom Cgil e Ugl l'iniziativa è stata promossa per rompere il “silenzio assordante” intorno ai licenziamenti
Nella mattina di oggi 1 giugno i lavoratori della Savit hanno scioperato per 8 ore e organizzato un presidio davanti alla sede della società in via Capponi. I lavoratori hanno bloccato simbolicamente e per pochi minuti il traffico della trafficata via per accendere i riflettori sulla vertenza.
“Silenzio assordante”
Secondo quanto riferito da Fiom Cgil e Ugl l’iniziativa è stata promossa per rompere il “silenzio assordante” intorno ai licenziamenti annunciati nell’azienda metalmeccanica, controllata da Busitalia e a totale capitale pubblico, che si occupa di manutenzioni, rifornimenti e pulizie dei mezzi del tpl.
I motivi dello sciopero
Secondo quanto riferito dai sindacati la società Savit ha avvisato che ci saranno “6 licenziamenti e un presunto cambio di contratto e datore di lavoro, senza confronto con il sindacato e senza conoscere la gara di appalto e il capitolato che vengono sistematicamente negati da parte dell’azienda”.
Presidio anche pomeriggio
Il presidio dei lavoratori è continuato anche il pomeriggio, come spiegato in una nota della Fiom Cgil “L’adesione allo sciopero anche oggi è stata massiccia, intorno al 90% – riferisce Alessandro Rampiconi, segretario generale della Fiom Cgil di Terni – e abbiamo anche deciso con i lavoratori di bloccare il traffico sulla Marattana, perché intorno a questa vicenda deve crescere l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica. Parliamo infatti non di una normale azienda privata, ma di una controllata di Busitalia, che non può comportarsi così, in totale spregio alle regole di buone relazioni sindacali. E poi c’è grande rabbia, non solo tra i lavoratori che rischiano il licenziamento per essere riassunti, forse, con un contratto peggiore, ma tra tutti i loro colleghi metalmeccanici”.
La lotta prosegue
Il sindacato assicura che la lotta continuerà fino a che non sarà restituita “piena dignità a questi 6 lavoratori sotto licenziamento” e soprattutto finché non saranno “ripristinate corrette relazioni”. “Perché in gioco c’è il futuro del trasporto pubblico locale e la qualità del lavoro al suo interno”, conclude Rampiconi.
Il PD Terni
“Esprimiamo vicinanza e sostegno ai lavoratori della Savit che oggi si riuniscono in presidio. Ricordiamo che la Savit è una importante azienda metalmeccanica, controllata da Busitalia e a totale capitale pubblico, i cui dipendenti si occupano di manutenzioni, rifornimenti e pulizie dei mezzi del trasporto pubblico locale – è quanto sottolineato dal capogruppo del Pd Terni, Francesco Filipponi – Riteniamo non accettabile l’annuncio di 6 licenziamenti e il cambio di contratto e datore di lavoro, senza confronto con lavoratori e sindacati. Occorre chiarezza inoltre sulla prossima gara di appalto e sul relativi capitolato per il trasporto pubblico locale, la quale auspichiamo possa avere un unico bacino di utenza regionale, come richiesto dalle forze sindacali. Cogliamo l’occasione per ringraziare i lavoratori ed i sindacati che si sono mobilitati scrivendo alla giunta e al consiglio regionale per denunciare l’ingiustizia che stanno subendo i lavoratori della Savit. Sosterremo nella sede istituzionale del comune di Terni e attraverso i nostri rappresentanti presso l’assemblea legislativa umbra, la battaglia dei lavoratori della Savit, e seguiremo il percorso per la gara regionale per il trasporto pubblico locale”.
Articolo aggiornato alle ore 18.15