“Non temete, è normale prendere sberle in un contesto del genere, voi andate lì a divertirvi e basta, lasciate la competizione a chi ci crede”. Questo si sono sentiti ripetere fino alla noia gli SWAG, una crew di hip hop spoletina composta da ragazzini a malapena dodicenni che dalla periferia si sono visti catapultare direttamente nell’eccellenza dell’hip hop capitolino.
Un contest coreografico non competitivo, quello che si svolge sabato 24 giugno all’Eschilo Sporting Village di Roma: non competitivo, come qualsiasi partita amichevole Italia-Germania.
L’aria densa di sfida è palpabile già dalle prime battute di freestyle, dove abili B-Boy si affrontano in scontri one-by-one a colpi di breaking, locking, popping e chi più ne ha più ne metta.
Evoluzioni che lasciano sgomenti i nostri topini di campagna, pronti per essere sbranati dalla lupa capitolina. Eppure, nonostante gli infortuni dell’ultimo mese, gli antibiotici dell’ultima settimana e la strizza di dover salire su quel palco, sono finalmente arrivati lì e non hanno alcuna intenzione di recitare la parte degli agnelli sacrificali.
Ore 21.30, il momento delle Crew: dodici formazioni in lizza, un palco. “Lasciate a chi ci crede…” ma loro ci credono, eccome: muscoli tesi, mente lucida, determinazione. Una performance impeccabile: passi effettuati con precisione matematica, figure realizzate con armonia espressiva; i topini diventano aquile che volano sul palco sprigionando tutta l’energia che hanno accumulato in un anno di duro lavoro, trascorso nelle sale della palestra X2, sotto l’occhi vigile di Francesca Celesti.
Premio “promesse dell’hip hop”, così è stato definita la loro vittoria; il coronamento di un sogno in una disciplina artistica che, nel paese del Festival dei Due Mondi potrebbe, nel tempo, trovare il giusto riconoscimento.