Una manifestazione spontanea degli studenti, questa mattina (9 gennaio), ha “animato” il piazzale di fronte al Liceo “Plinio il Giovane” di Città di Castello.
I ragazzi – sostenuti anche dalla dirigente Marta Boriosi – hanno voluto protestare pacificamente contro i disagi derivanti da un riscaldamento “inefficace e inefficiente” e da un cantiere interminabile.
Le temperature basse
La dirigente, in mezzo alla folla di giovani, ha riferito come la temperatura di corridoio sia mediamente di 10 gradi – stamattina il termometro segnava 12°, martedì scorso 11°, -2 rispetto all’esterno – mentre nelle classi si arriva al massimo a 16°. “I termosifoni cominciano a intiepidirsi intorno alle ore 10 ma i ragazzi rimangono a scuola fino alle 13 inoltrate. Non si possono staccare così presto, specie in una struttura come la nostra, con aule ampie e soffitti molto alti”. Va ricordato che il rapporto Inail “Sicurezza e salute nelle scuole” indica una temperatura minima di 19/22° per le attività scolastiche, mentre i 16° sono tollerabili solo per le attività manuali.
L’interminabile cantiere
Per quanto riguarda l’interminabile cantiere – avviato addirittura a fine 2022 e non ancora terminato – la dirigente ha espresso le sue perplessità sui tempi non ancora certi. Il progetto iniziale prevedeva la restituzione dell’intera struttura al 31 dicembre 2023 ma 16 classi su 26 (prima dislocate tra Ipsia “Baldelli”, Palazzina Bini e “Salviani”) sono rientrate nella sede principale di viale Diaz solo lo scorso 11 settembre 2024 (le altre 10 classi si trovano ancora al “Baldelli”)
Lo scorso novembre, il Rup della Provincia di Perugia (Ente competente per l’Istituto), dietro richiesta della dirigente, aveva comunicato che entro il 31 dicembre 2024 sarebbero state restituite le aule del pianoterra, attualmente interessato dai lavori. Ma al 9 gennaio, a quanto pare, quelle promesse sono state disattese e in più si è aggiunto pure il problema del freddo. “Il ritorno alla normalità – ha evidenziato Boriosi – avrebbe portato anche al conseguente aumento di temperature, perché non ci sarebbe più stato un pianoterra freddissimo che di fatto sta risucchiando tutto il calore dai piani superiori”.
“I ragazzi hanno sopportato condizioni di studio disagevoli”
Ad oggi, dunque, non si vedono segnali concreti per la restituzione delle 10 classi rimanenti ma solo operai ancora al lavoro, con le due ali del pianoterra ancora “sbarrate”. “Il disagio è importante e non si stanno rispettando tempi – ha aggiunto la dirigente – Ho deciso di stare dalla parte dei ragazzi perché finora sono stati meravigliosi e hanno sopportato condizioni di studio disagevoli. Ieri però hanno detto basta. Io stessa ho scritto ben due volte alla Provincia senza ottenere risposte adeguate che ora pretendiamo, oltre ad una giusta attenzione, rapidità nell’ultimazione del cantiere e interventi tampone per il freddo intollerabile”.
Gli studenti “Difficile seguire lezioni a causa del freddo”
“La situazione è difficile da gestire e non ci sentiamo tutelati – ha dichiarato il rappresentante d’istituto Riccardo Pruscini (primo a dx nella foto sotto) – è difficile seguire le lezioni a causa del freddo. Il problema si era già verificato a novembre e dicembre, poi era rientrato almeno nelle classi. Oggi è ancora più freddo, i termosifoni sono quasi sempre spenti anche nelle aule già alle 9.30. La scuola si muove per trovare soluzioni ma chi di dovere non ci aiuta. Questa manifestazione ci sembrava l’unico modo per cercare di darci una voce e stavolta devono ascoltarci”.
Ad intervenire è stata anche la presidente del Consiglio d’istituto Romina Renghi, rappresentante dei genitori insieme a Carlo Nicastro, che ha sottolineato come “i ragazzi hanno sopportato troppo, anche negli anni precedenti, coi disagi dovuti alla ristrutturazione delle scuole, che li ha portati a ‘vivere’ in diverse sedi con tutti gli svantaggi del caso. Tutti loro si meritano un po’ di attenzione in più e noi genitori non possiamo che sostenere questa causa”. L’assessore Letizia Guerri ha infine detto che “il Comune sarà sempre al fianco della comunità scolastica. Sarà nostro dovere ascoltare i ragazzi e ci attiveremo per garantire il pieno ed effettivo svolgimento del loro diritto allo studio”.