L'ex Ati3 Umbria vince causa legale, la Valle Umbra Servizi evita maxi indennizzo per 2 milioni e mezzo - Tuttoggi.info

L’ex Ati3 Umbria vince causa legale, la Valle Umbra Servizi evita maxi indennizzo per 2 milioni e mezzo

Redazione

L’ex Ati3 Umbria vince causa legale, la Valle Umbra Servizi evita maxi indennizzo per 2 milioni e mezzo

La cifra era stata chiesta dalla società che gestisce le centrali idroelettriche lungo Argentina, Vici, Nera e Tevere
Mer, 14/06/2017 - 16:17

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La Valle Umbra Servizi Spa risparmierà, o meglio, eviterà di versare, oltre due milioni e mezzo di euro, alla società Erg Hydro grazie alla vittoria legale conseguita dall’ex Ati3 dell’Umbria ora confluito in Auri, in conclusione di un’estenuante causa, che ha avuto inizio nel lontano 2003

All’epoca, a gestire le centrali idroelettriche per la produzione di energia, era l’Enel, e lamentava il fatto che dal torrente Argentina venivano sottratte risorse idriche per uso umano potabile, al fine di alimentare di acqua Spoleto e zone limitrofe.

La sottrazione delle acque per uso umano potabile, determinava una diminuzione della risorsa idrica e quindi, una diminuzione della portata del torrente Argentina, con conseguenti cali al Vigi, al Nera e quindi al Tevere, indi minori possibilità di sfruttamento da parte delle centrali idroelettriche lungo i corsi fluviali.

In un primo tempo, il Tribunale Regionale delle Acque Pubbliche di Roma diede ragione alla società privata che subentrò nella gestione delle centrali, condannando ad un risarcimento, l’allora Vus ed il Comune di Spoleto.

L’Ati 3 dell’Umbria, si impegnò allora per promuovere un’apposita Legge Regionale, emanata nel 2006 dalla Regione dell’Umbria, che stabilì che le risorse idriche sottratte per l’utilizzo umano potabile, non potevano essere conteggiate come eventuale danno in diminuzione della portata e quindi non conteggiabili come richiesta di risarcimento, sanando così anche i precedenti ed eventuali richieste future.

In base a ciò, l’allora Ati3, l’allora Vus Spa ed il Comune di Spoleto, presentarono ricorso al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche di Roma, che finalmente, nel febbraio 2017 ha dato ragione agli enti, con sentenza pubblicata lo scorso maggio.

L’attuale società che ha in capo la concessione, non solo non potrà più pretendere nulla, ma dovrà anche restituire quanto versato in acconto dal Comune di Spoleto, ovvero 115mila euro.

Una doppia vittoria per i cittadini contribuenti.

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