E’ iniziata questa mattina alle 10 alla Sala dei Notari a Perugia, la giornata di studi sul tema “L’Europa dell’integrazione – modelli a confronto” al seminario hanno preso parte il ministro per l’Integrazione Andrea Riccardi, la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali.
Gli interventi – Nel corso della giornata si sono susseguiti gli interventi di Umberto Eco (Semiologo e scrittore), Flavio Zanonato (sindaco di Padova), Leoluca Orlando (sindaco di Palermo), Mario Morcone (Capo Gabinetto del Ministro per la Cooperazione internazionale e l'Integrazione). Sono state inoltre presentate le relazioni di: Antoni Castells (Professore, Università di Barcellona), Klaus Reder (Professore, Università di Wurzburg), Giorgio Sacerdoti (Professore di Diritto Internazionale), Gianpiero Dalla Zuanna (Professore, Università di Padova). Sono poi intervenuti per la politica l’onorevole Mara Carfagna, il sen. Gianpiero D'Alia e l’on. Jean-Leonard Touadi. Le conclusioni sono state affidate a Marco Impagliazzo (prorettore Università per Stranieri di Perugia).
Il Ministro – “L'integrazione italiana passa per un processo adottivo, fondato sulla vicinanza fisica, sul convergere di percorsi esistenziali, sulla familiarità. L'integrazione italiana è la somma di milioni di adozioni. Pensando all'eccezionalità dell'adozione romana nel quadro della storia antica, vorrei dare al nostro modello integrativo il nome di modello 'latino'”. Riccardi ha poi dichiarato che l'integrazione è un processo lento e che in qualità di Ministro ha già proposto tempo fa di dare la cittadinanza ai cittadini stranieri: in questa materia è peró il Parlamento a doversi pronunciare, e la tempistica tuttavia potrebbe richiedere ulteriori passaggi.
Intervento interessante quello di Leoluca Orlando, il quale ha proposto di eliminare la legge sul permesso di soggiorno: avere infatti sul territorio italiano uomini e donne provenienti dall'estero sarebbe vantaggioso, afferma il sindaco di Palermo, soprattutto da un punto di vista economico.
Il sindaco – Sul “welfare della normalità” si fonda la sfida del modello di Perugia nei percorsi dell’ integrazione. Il sindaco ha ricordato l’ esperienza della Consulta comunale per l’ immigrazione e dell’ istituzione della figura del consigliere straniero aggiunto, ed ha sottolineato che ad ogni livello, a partire dal ruolo degli Uffici di cittadinanza, Perugia ha raggiunto risultati positivi in campi che vanno dalla scuola al lavoro, dalla casa alla sanità ai ricongiungimenti familiari. Il sindaco ha detto che “devono però arrivare, per quanto riguarda il tema fondamentale della rappresentanza, segnali nazionali importanti: il voto, quanto meno quello amministrativo, per i cittadini stranieri che risiedono da tempo in un Comune, e la cittadinanza italiana ai bambini nati sul suolo italiano.
La Marini – “E' incomprensibile e inaccettabile non ritenere 'cittadino italiano' chi nasce nel nostro Paese da genitori che oltretutto qui hanno scelto di vivere. Per questo ritengo che vada assolutamente modificata la legge sulla cittadinanza”. “Penso soprattutto ai giovani, i tanti nati in Italia, ai quali viene negata la cittadinanza – ha proseguito la presidente-. Dico cio' in quanto l'Umbria, la nostra regione, è terra in cui con fatica e responsabilita' abbiamo costruito un progetto che va oltre la semplice convivenza, che punta alla integrazione completa di quanti per varie ragioni dall'Europa e da Paese extraeuropei, sono venuti a vivere nel nostro Paese”. La presidente ha quindi ricordato che oltre 100 mila dei 900 mila abitanti dell'Umbria sono stranieri, 66 mila dei quali di provenienza extraeuropea. Dall'ultimo rapporto dell'Istat l'Umbra risulta essere la terza regione in Italia per il suo indice di integrazione, mentre e' la prima delle regioni nel rapporto tra studenti stranieri nati in Umbria e studenti italiani. “Questi dati – ha detto Marini – ci dicono che questa terra, con fatica ma anche con un impegno di tutti i livelli istituzionali, ha cercato, anche in momenti difficilissimi, di resistere e non rinunciare all'affermazione concreta di valori sociali, fondamentali per una vera cultura dell'accoglienza e dell'integrazione”.
Riproduzione riservata
VIDEO – INTERVISTA A MARA CARFAGNA E UMBERTO ECO
Video di Radiophonica
