Non comincia sotto i migliori auspici la ‘nuova vita’ di Palazzo Leonetti-Luparini, riqualificato da un intervento congiunto tra Ater e Regione e diventato, nel novembre scorso, la nuova casa di sei giovani famiglie spoletine, che vi si sono trasferite con la formula dell’affitto a canone concordato. Dal 30 dicembre infatti i nuovi inquilini del palazzo che sorge proprio di fronte al Municipio stanno ‘combattendo’ con una infestazione di zecche del piccione che non ne vuole sapere di lasciarli in pace.
Nonostante l’Ater, in qualità di soggetto gestore dell’immobile, abbia provveduto nelle 72 ore successive alla segnalazione a far effettuare un servizio di disinfestazione da una ditta specializzata all’interno dei 9 appartamenti (6 dei quali sono già abitati), nell’androne, sulle scale e sui pianerottoli fino al terzo piano, in data 7 gennaio è arrivata una nuova richiesta di aiuto da parte di alcune famiglie, che lamentavano la persistenza delle zecche in casa.
Inevitabile a quel punto un sopralluogo più approfondito nel palazzo, a cura del personale tecnico del comune, del dipartimento di prevenzione servizio controllo organismi infestanti della Usl n. 2, dei rappresentanti dell’Ater e della ditta che aveva eseguito i lavori di riqualificazione. Un sopralluogo che ha permesso di accertare, come risulta dall’ordinanza sindacale firmata oggi, “diversi livelli di infestazione di zecche del piccione nei 9 appartamenti, con un livello sensibilmente più alto in corrispondenza dell’appartamento interno n. 2; la presenza, in tutti gli appartamenti ispezionati, di numerose fessurazioni nel soffitto in travi di legno e di spazi aperti tra le pareti e le travi, oltre alla presenza di infissi delle finestre non idoneamente sigillati, in sintesi, carenze nelle finiture che favoriscono la penetrazione degli infestanti all’interno dei locali abitati; presenza di guano di piccione sulle superfici dei davanzali delle finestre, in particolare di quelle che affacciano nell’immediata corrispondenza del sottotetto”.
Una quadro della situazione poco confortante, ad usare un eufemismo, per cui oltre a vari livelli di disinfestazione diventano necessari una serie di interventi strutturali negli appartamenti – che, ricordiamolo, erano stati inaugurati nella scorsa primavera – per impedire la penetrazione delle zecche al loro interno. Zecche che, peraltro, rappresentano un elevato rischio igienico sanitario essendo vettori di malattie infettive trasmissibili all’uomo.
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