La compagna di classe voleva lasciarlo dopo una breve frequentazione e così lui avrebbe dato il via ad una serie di atti persecutori, minacce e molestie che lo hanno portato ai domiciliari. Le avrebbe perfino detto: “Ti sfregio con l’acido” I Carabinieri di Foligno hanno infatti eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Spoleto, su richiesta della locale Procura della Repubblica, con la quale sono stati disposti gli arresti domiciliari nei confronti del 19enne del luogo.
Il giovane, all’esito delle indagini condotte dai militari della Stazione di Foligno, è indagato per aver compiuto, con condotte reiterate di minaccia e molestia, atti persecutori aggravati in danno di una compagna di scuola, 18enne, dopo che la stessa aveva manifestato la volontà di voler interrompere la loro brevissima frequentazione.
In più occasioni infatti avrebbe inviato alla vittima messaggi dal contenuto minaccioso, contattandola frequentemente al telefono, anche per il tramite di amici e amiche della ragazza, asserendo persino che l’avrebbe sfregiata con l’acido. Più volte avrebbe raggiunto il domicilio di quest’ultima, seppur senza riuscire ad incontrarla, ed in una circostanza, nei pressi della scuola, di recente, una volta avvicinata, l’avrebbe pesantemente offesa e minacciata, non lesinando di rivolgere ingiurie alla sua famiglia.
Durante le pause scolastiche le avrebbe anche sputato addosso e, senza giustificato motivo, sarebbe stato trovato fuori dalla propria abitazione in possesso di una spranga in ferro, appostato nei pressi della scuola frequentata dalla 18enne. Il Gip, valutato il grave compendio indiziario ricostruito dai Carabinieri, la richiesta formulata dal P.M. e la personalità dell’indagato, oltre i comportamenti assillanti posti in essere, sopra descritti, che hanno determinato nella vittima un perdurante e grave stato di ansia e paura, ha ritenuto ricorrenti le esigenze cautelari applicando a carico del destinatario la misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione.