“Sulla necessità di garantire la governabilità della Regione e l’abolizione del listino non si discute”. Così il Partito Democratico sulla discussione a proposito della legge elettorale regionale. “Per il resto il Pd dell’Umbria è pronto a dare il suo contributo alla discussione sulle nuova legge elettorale regionale. Il confronto si è aperto questo pomeriggio in Direzione, convocata proprio sul tema a Balanzano, “e si chiuderà – spiega il segretario regionale Giacomo Leonelli – in Consiglio regionale. Noi faremo la nostra parte, tenteremo di trovare un punto di caduta tra le istanze e le interpretazioni emerse in queste settimane, favorendo una riflessione che si svolgerà nel corso dei prossimi giorni, tenuto conto, ovviamente, delle priorità della nostra regione”. “E’ evidente che il nostro impegno – continua Leonelli – sarà rivolto sostanzialmente a garantire la governabilità della Regione, sapendo che un premio di maggioranza adeguato allo scopo non può prescindere da soglie di voto significative, e ad abolire il listino, uno strumento di cooptazione ormai incomprensibile e lontano dalle istanze dei cittadini”. “Poi – aggiunge il segretario – ogni riflessione è legittima e aggiunge un contributo alla discussione. Ma è necessario e doveroso un richiamo alla responsabilità per evitare di strozzare il dibattito o di renderlo sterile e di dividerci su un elemento che non incrocia in alcun modo l’interesse della comunità regionale ma che, al contrario, in una situazione tanto complicata rischia di aumentare il gap tra il Pd e i suoi elettori, dando l’idea di un partito che ragiona dei destini dei consiglieri uscenti o dei potenziali candidati, piuttosto che riflettere di contenuti. E’, invece, nostro dovere confrontarci su questioni di merito e ragionare sull’opportunità di fare della nuova legge elettorale un investimento politico. Possiamo, cioè, pensare a un semplice adeguamento della legge esistente o decidere di giocare una scommessa, che può andare in due direzioni: verso un nuovo regionalismo, che dovrà allora accompagnare anche tutte le altre riforme, o verso un’idea di Umbria dei territori, che parta dalle macroaree regionali. Un ulteriore elemento di riflessione è, infine, l’introduzione della doppia preferenza, un valido strumento per garantire la rappresentanza di genere, ma di certo non la panacea di tutte le difficoltà legate a questo argomento”. “Su questi temi apriamo un confronto sereno con l’intento di consegnare al consiglio regionale una riflessione profonda e aperta su quale sia lo strumento più utile a cambiare pelle all’istituzione regionale nel segno della semplificazione, della trasparenza, della partecipazione e della governabilità”.
Anche Sinistra Ecologia e Libertà dell’Umbria è disponibile a costruire un luogo di confronto tra tutte le forze della sinistra per presentare una legge elettorale unitaria per l’elezione del nuovo Consiglio Regionale. “Di fronte alla devastante crisi del sistema economico umbro – si legge nella loro nota – parlare di sistema elettorale può sembrare di andare fuori tema. Così sarebbe, se questo passaggio istituzionale, non fosse importante al fine di definire le nuove rappresentanze istituzionali e il nuovo governo della Regione da qui a pochi mesi.
Non c’è dubbio che, oggi più di ieri, questa selezione deve garantire qualità delle classi dirigenti insieme ad elementi che per Sinistra Ecologia e Libertà sono irrinunciabili al fine di ricostruire un ruolo virtuoso della politica e quindi delle forze politiche, del rapporto tra queste, le istituzioni e la società umbra nelle sue diverse articolazioni e organizzazioni.
Per questo l’appuntamento con la riforma della legge elettorale regionale deve vedere le forze della sinistra, fuori e dentro al PD, svolgere un ruolo da protagoniste al fine di riuscire a portare a sintesi obiettivi irrinunciabili: Rappresentanze della pluralità politica e culturale; Rapporto eletti/cittadini; Trasparenza e Costi della politica.
Il Coordinamento Regionale di SEL ha già espresso il proprio punto di vista, proponendo quale terreno di confronto un sistema elettorale fondato sul sistema proporzionale con premio di maggioranza al fine di assicurare la governabilità; la cancellazione del listino; un collegio unico regionale per garantire la rappresentanza; collegi sul modello del sistema provinciale per garantire la rappresentanza di tutti i territori regionali, un rapporto stretto tra eletto e cittadini e soprattutto la certezza di campagne elettorali nelle quali la ricerca delle preferenze personali non porti a costi incontrollabili di alcuni candidati (magari gli stessi consiglieri regionali uscenti che potendo contare sulla loro ricca indennità e bonus di reinserimento). I collegi uninominali garantiscono contro il rischio di un intreccio pericoloso tra gruppi di finanziatori delle campagne elettorali di singoli candidati e successiva influenza nelle scelte di governo, perché è innegabile che le preferenze chiedono grandi risorse economiche. Ecco che il sistema elettorale da noi proposto contiene in se i presupposti democratici, la capacità di rinnovamento e limita fortemente i costi delle campagne elettorali. Sinistra Ecologia e Libertà nel proporre questo, quale terreno di confronto, si dice disponibili a partecipare ad un tavolo con tutte quelle forze di sinistra presenti o meno in Consiglio Regionale, fuori e dentro il PD, per verificare la possibilità di costruire insieme una proposta unitaria”.
Riproduzione riservata