“Una città da 50.000 abitanti, oltre 900 ettari di spazio destinato a trasformazioni irreversibili di urbanizzazione e costruzione di nuovi edifici. Questi i numeri del Piano Regolatore di Spoleto, prima della provvidenziale “purga” operata dalla Provincia di Perugia, dal momento che il piano – come da Legambiente più volte sostenuto – superava per consumo di suolo e per previsioni di nuove volumetrie edificabili, i limiti stabiliti dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP). L'intervento della Provincia la quale, ricordiamolo, non è propriamente un'associazione ambientalista, ha garantito soprattutto un ritorno alla legalità e al rispetto delle regole. Ha costretto l'Amministrazione del Comune di Spoleto, oltre all'osservanza del PTCP, anche a tener conto del Piano di Assetto Idrogeologico (PAI), che stabilisce rigidi vincoli alle previsioni urbanistiche, in modo tale da evitare o limitare al massimo insediamenti in aree a rischio di esondazione ed alla tutela dei Siti di Interesse Comunitario (SIC) per i quali devono essere preventivamente effettuatele valutazioni di incidenza. Inoltre, tagli sono stati operati alla nuova edificabilità, entro il 10% rispetto all'esistente, secondo quanto previsto dal PTCP, tanto da ridimensionare alcune delle più discusse lottizzazioni come è avvenuto per Montepincio o Colle San Tommaso. C'era bisogno della Provincia per capire che a Santo Chiodo non era opportuna una area residenziale a ridosso della zona industriale, a San Giovanni di Baiano non si può costruire a ridosso della ferrovia o ad Acqualacastagna non si può prevedere una area per attività produttive entro una area boscata? Era il 1993 quando Legambiente Spoleto denunciava nel dossier (pubblicato dal Manifesto) “L'ambiente illegale” come: “il primo parco realizzato in Umbria in virtù della legge regionale 53/74 è divenuto l'ennesimo esempio di cementificazione”. Si trattava della “valorizzazione” di Torregrossa. Uno degli interventi della Provincia di maggior rilievo riguarda proprio il cosiddetto campo da golf di Torregrossa e, soprattutto, quello che orbita intorno ad esso, “limitando” a 47.500 mc gli edifici per strutture turistico-ricettive e vincolando la costruzione alla realizzazione del campo da golf.”Il Comune di Spoleto con note trionfali approva la parte strutturale del piano regolatore – commenta il Circolo Legambiente di Spoleto – Non capiamo che cosa c'è da celebrare dal momento che è evidente che quello che era stato approvato in consiglio comunale e come abbiamo più volte sostenuto in assoluta solitudine, era frutto di una politica cieca, che consumava in modo smisurato il territorio, che alimentava l'abbandono del centro a favore della periferia, che permetteva l'ulteriore proliferazione di supermercati, che non valorizzava il patrimonio ambientale e agricolo di pregio del nostro territorio.”Per fortuna alcune delle scelte meno condivisibili del Comune di Spoleto sono state bloccate dalla Provincia. – continua il Circolo Legambiente di Spoleto – Ora si passa all'operativo che interverrà su alcuni aspetti estremamente importanti quali la rimozione dei rischi idraulici ai quali sono sottoposti i nuovi insediamenti e la perequazione estesa a varie zone del nostro Comune. Come abbiamo sempre fatto, vigileremo e faremo sentire la nostra voce.”
LEGAMBIENTE: ” INOPPORTUNO IL TRIONFALISMO DEL COMUNE SUL PRG”.
Mer, 21/05/2008 - 08:40