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Legambiente, Goletta dei Laghi boccia Trasimeno e Piediluco

La nona edizione di Goletta dei Laghi di Legambiente lascia l’Umbria con l’amaro in bocca: l’associazione ambientalista ha infatti bocciato il Lago Trasimeno e quello di Piediluco. Il motivo? Si parla di un’eccessiva concetrazione di batteri fecali, che sarebbe dunque superiore alla norma, tanto da far ritenere i due specchi d’acqua come inquinati. Nel giro di pochi mesi, questa valutazione potrebbe portare alla seconda batosta per il turismo in Umbria, in particolare per il Lago Trasimeno, dopo quanto accaduto con LA TV TEDESCA SCATENATASI CONTRO LO STESSO LAGO E LA PISTA CICLABILE.

Il diario di bordo – Goletta dei Laghi, la campagna nazionale per la salvaguardia dei bacini lacustri italiani, ha accompagnato i suoi esperti dell’ambiente per undici tappe, dieci regioni, riuscendo così a campionare oltre cento punti. Accanto alle rilevazioni e ai viaggi, anche decine di iniziative promosse. Il tutto in un mese. Il monitoraggio è votato allo stato di salute delle acque, attraverso la valutazione della gestione del territorio, la promozione di azioni di valorizzazione degli ecosistemi lacustri e la denuncia delle criticità.

La classifica nazionale – “E’ complessivamente negativo l’esito del monitoraggio scientifico svolto dai tecnici del laboratorio mobile in 12 laghi: Iseo, Lario, Varese, Ceresio Maggiore e Garda in Lombardia, la sponda del Maggiore in Piemonte e quella del Garda in Veneto, Bolsena, Bracciano, Albano e Vico nel Lazio e Trasimeno e Piediluco in Umbria – dicono da Legambiente – Su 101 punti campionati complessivamente ben 62 hanno mostrato una concentrazione di batteri fecali superiori alla norma, 39 in misura tale da risultare fortemente inquinati. Tra i più critici i bacini della Lombardia, con 38 punti su 58 oltre i limiti di legge. Per far fronte alla situazione urgono investimenti in infrastrutture fognarie e depurative, per questo Legambiente ha presentato il dossier #salvaacque che raccoglie alcune delle opere più urgenti per migliorare la qualità dei corpi idrici nella regione lombarda”. Le maglie nere dunque non si fermano di certo qui, e compaiono nella lista dei bocciati anche l’Arvo e Cecita in Calabria, il lago di Como, il Pertusillo in Basilicata. Tra le motivazioni l’eccessiva cementificazione delle coste, impianti turistici troppo impattanti, agricultura invasiva, lo sversamento delle attività industriali. Ad aggravare la situazione, il diffuso disinteresse degli enti preposti. Nel caso della Sicilia la mancata applicazione in oltre tredici anni delle norme a tutela delle acque interne è valsa alla Regione la consegna della Bandiera Nera. Tra i modelli di gestione virtuosa invece, capaci anche di attirare turismo sostenibile, complici le bellezze naturali dei luoghi, spiccano i Pantani di Lentini e Gelsari in Sicilia, il lago di Vico nel Lazio, il lago di Porta in Toscana, i bacini della Sila in Calabria.

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