Il cielo è sereno, le squadre pronte e l’Enzo Blasone carico di spettatori giunti per vedere trionfare la loro squadra. La tifoseria folignate prosegue l’ostinato sciopero dei cori e delle coreografie, protraendo un silenzio che dura ormai da innumerevoli partite, nonostante le buone prestazioni della squadra negli ultimi scontri. L’obiettivo è come sempre il “tre punti”. Un traguardo forzato se si vuole tentare di salvare la società dal baratro della retrocessione.
Il Foligno di Pagliari ci prova con un cambio di modulo: 4-4-1-1, con Coresi a supporto di Caturano unica punta. Gli esiti della scelta non tardano a sopraggiungere: dopo pochi secondi Menchinella sfiora il gol, mentre l’organico dà già prova di controllare il gioco. Durante tutto l’arco del primo tempo i falchetti fanno la partita, accarezzando in più di un’occasione il vantaggio. Nei primi minuti della ripresa la Pro Vercelli tenta di farsi valere ma la formazione di casa si dimostra nettamente superiore. Matteo Coresi, capitano dei giocatori folignati, sviluppa in maniera magistrale tutte le azioni della sua squadra e va alla conclusione più di una volta, senza però guadagnarsi la gioia della rete. Nell’ultima mezz’ora del match, il Falco conquista otto calci d’angolo, ma ogni sforzo si risolve in un nulla di fatto. Al triplice fischio le squadre tornano negli spogliatoi prostrate e interdette, entrambe deluse dall’esito dello scontro.
Un punto non è sufficiente per accorciare le distanze sul Pavia, che ottiene un pareggio in casa contro la capolista del campionato, la Ternana. Rimane di 4 punti quindi il distacco dalla penultima e da ogni residua possibilità di salvezza.
Lapidarie ed esplicite le parole di Mister Braghin nel post partita: “Abbiamo fatto male, complice un’ottima gara del Foligno, che avrebbe senz’altro dovuto vincere la partita. Siamo stanchi e abbiamo giocato contro una squadra che non molla mai e che combatte per la salvezza. Sapevamo che sarebbe stata dura, ma potevamo fare meglio.”
Dal versante opposto, Pagliari, palesemente soddisfatto dei suoi, replica asserendo che la sua squadra ha fatto tutto il possibile per vincere lo scontro. “Abbiamo sbagliato qualcosa di troppo ma abbiamo anche lottato fino all’ultimo senza avere fortuna col risultato.”
In ultima analisi, prendendo atto che il fantasma della retrocessione è ora più che mai incombente, non resta che aspettarsi un finale di campionato con le scintille, restando convinti che la speranza è sempre l’ultima a morire.
Francesco Balucani
Foto di Marco Ferretti