Smantellata banda che faceva transitare illegalmente merce in tutta Europa. Ordine di arresto per 28 persone
Le vie del contrabbando internazionale passano anche da Perugia. Dalle prime luci dell’alba di martedì oltre cento militari delle Fiamme Gialle trentine, col supporto dei reparti territoriali competenti per territorio, stanno effettuando arresti e perquisizioni su tutto il territorio nazionale nei confronti di una agguerrito network, articolato in cinque gruppi interconnessi, composto prevalentemente da soggetti di nazionalità italiana, rumena, moldava, ucraina greca e maltese, dedito al contrabbando internazionale di sigarette, prodotti energetici e alcolici con importanti ramificazioni in Slovenia, Germania, Belgio, Inghilterra, Olanda, Polonia, Francia, Bulgaria e Grecia, paesi da e verso i quali veniva importata/esportata la merce di contrabbando.
L’operazione “Melita” si è conclusa con l’esecuzione di una misura di custodia cautelare in carcere nei confronti di 28 indagati, 20 dei quali ricercati sul territorio nazionale (province di Bari, Roma, Trieste, Latina, Napoli, Campobasso, Caserta, Perugia, Lecce, La Spezia, Massa Carrara, Isernia, Alessandria, Treviso e Venezia) e le restanti 8 all’estero (Croazia, Belgio, Moldavia, Inghilterra, Germania e Bulgaria), questi ultimi destinatari di apposito mandato di arresto europeo (M.A.E.) e mandato di cattura internazionale.
Le catture eseguite in queste ore – disposte nei confronti dei soggetti che, nel corso delle attività,
sarebbero stati individuati come principali responsabili del network dedito all’acquisto, stoccaggio e
commercializzazione di ingenti partite di prodotti di contrabbando – si vanno ad aggiungere ai due arresti in flagranza di reato già effettuati nel corso delle indagini.
Le investigazioni sono state avviate d’iniziativa nel 2018 a seguito del monitoraggio di alcuni autoarticolati in transito presso il valico del Brennero e sono state condotte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziario di Trento, con il supporto dello S.C.I.C.O. di Roma, sotto la direzione della Procura Distrettuale di Trento.
Grazie all’ausilio di sofisticate strumentazioni tecniche utili a disvelare doppifondi o carichi di copertura, nonché ricorrendo ad intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali, è stato possibile ricostruire un fiorente traffico illecito di prodotti di contrabbando provenienti da numerosi paesi europei (in particolare Slovenia e Germania) trasportati a bordo di autoarticolati, pullman, furgoni e anche singole autovetture spesso dotati vani nascosti o accompagnati da carichi di merce di copertura, che giungevano in Italia anche dai valichi di Prato La Drava, Tarvisio e Trieste oltre che dal Brennero.