“In un momento di estrema difficoltà economica per le famiglie e le imprese è importante attuare politiche locali tese a salvaguardare la coesione sociale del territorio, con particolare attenzione alle fasce deboli, mantenendo qualità e quantità dei servizi erogati dal Comune e il necessario sostegno ai settori produttivi del territorio”. E’ così che la coalizione di centro-sinistra “Noi per Trevi” interviene nel dibattito sulla predisposizione del bilancio comunale in atto formulando alcune proposte e chiedendo al commissario prefettizio un’ampia fase di partecipazione. “Sappiamo bene – afferma Bernardino Sperandio – che ogni euro in più chiesto alle famiglie in questo momento è tanto. Sappiamo altrettanto bene che per salvaguardare la tenuta sociale del nostro territorio è necessario non cadere nella trappola dei tagli lineari e continuare ad erogare i servizi educativi e sociali, mantenendo inalterate le tariffe e gli aiuti alle fasce più deboli. Per quanto riguarda gli altri settori – prosegue Sperandio – troppo spesso, purtroppo, considerati di secondaria importanza come la cultura, lo sport e le attività produttive, l'imperativo è resistere. E’ necessario mettere in campo capacità progettuale e favorire la ripresa economica anche attraverso nuove soluzioni e sinergie, tenere, insomma, testa a questo momento e superarlo”.
“In una situazione di difficoltà per le finanze dei Comuni – afferma Gianluca Tribolati, assessore al bilancio e allo sviluppo economico della precedente amministrazione comunale – sappiamo bene che la chiusura dei bilanci deve tener conto dei tagli dei trasferimenti statali. E tuttavia, il Comune di Trevi, può vantare un bilancio sano, grazie al quale sarà possibile perseguire il rigore, mantenendo i punti fermi dell’equità sociale e dello sviluppo del territorio. In materia di imposizione fiscale – prosegue Tribolati – la nostra proposta è quella di mantenere, per l’IMU, l’aliquota base del 4 per mille per la prima casa, prevedendo esenzioni e riduzioni per le fasce deboli. Riteniamo sia importante avere attenzione per la prima casa e far sì che l’IMU possa attestarsi su importi analoghi a quelli versati prima dell’abolizione dell’ICI. Riteniamo, inoltre, necessario equiparare alla prima casa, applicando l’aliquota base, anche le abitazioni cedute in comodato gratuito ad un parente di primo grado e prevedere agevolazioni per le case ancora inagibili a causa del sisma del 1997. Pensiamo, altresì, sia opportuno dare un segnale alle piccole e medie imprese, così colpite da questo periodo di crisi, non aumentando l’aliquota per gli immobili produttivi. Per salvaguardare gli equilibri di bilancio riteniamo che le tassazioni minime potranno essere compensate applicando un’aliquota maggiore per gli edifici sfitti e prevedendo il principio della progressività in funzione del numero degli immobili posseduti e delle rendite catastali. Se necessario si potrà adeguare l’aliquota IRPEF sui redditi, attualmente allo 0,2 per mille, a quella applicata negli altri Comuni del comprensorio, garantendo l’esenzione per le fasce a basso reddito. Sul fronte delle entrate – conclude Tribolati – è fondamentale accrescere la capacità degli enti locali di reperire risorse straordinarie, con particolare attenzione ai contributi regionali e comunitarie, mettere a frutto le rendite degli immobili e non mollare l’attenzione sulla razionalizzazione della spesa corrente e la lotta all’evasione fiscale, anche ricorrendo a specifici accordi, che il Comune di Trevi ha già avviato da tempo, con l'Agenzia delle entrate e la Guardia di finanza.