Sarà effettuata domani, venerdì, l’autopsia sul corpo di Andrea Prospero, lo studente 19enne di Lanciano, iscritto al primo anno di Informatica all’Università di Perugia, trovato morto nella stanza di un b&b nel centro storico del capoluogo umbro.
Una morte che, oltre a creare e sconcerto vista anche la giovane età della vittima, lascia molti interrogativi. Sui quali gli inquirenti stanno cercando di fare piena luce.
I farmaci
Nella stanza dove è stato trovato il cadavere sono stati rinvenuti quattro contenitori di benzodiazepina vuoti. Sono in corso verifiche per accertare che quella fosse effettivamente la sostanza contenuta all’interno e, cosa che potrà chiarire l’autopsia, se il giovane ne avesse fatto uso e in quali tempi.
Il procuratore capo di Perugia, Raffaele Cantone, immediatamente dopo il sopralluogo nel luogo in cui è stato rinvenuto il cadavere, ha anche ipotizzato che il decesso possa essere stato accidentale, a seguito di un malore, vista anche la posizione innaturale del corpo, come se fosse caduto. Da accertare, ovviamente, se l’eventuale malore sia legato alle sostanze contenute nei flaconi trovati vuoti. E comunque non si esclude che si possa trattare di un gesto volontario.
Gli elementi
Alcuni elementi, infatti, sembrerebbero portare all’ipotesi di un gesto volontario. Come la corda trovata nel bagno. E, appunto, la presenza dei contenitori vuoti dei farmaci.
Ma ci sono invece altri elementi che farebbero propendere per altre ipotesi. L’appuntamento dato alla sorella gemella alla mensa universitaria, nel giorno in cui poi ne è stata denunciata la scomparsa.
Il fatto che Andrea avesse affittato la stanza per più giorni.
La stanza
Proprio l’affitto della stanza rappresenta uno degli elementi più oscuri in questa vicenda. Andrea normalmente tornava a dormire nell’alloggio dello studentato. Da cui usciva la mattina, apparentemente per andare a lazione.
Aveva invece affittato una stanza in via del Prospetto, una traversa della centralissima via della Viola. Un “affitto regolare”, come ha subito detto il procuratore Cantone, escludendo ipotesi di reato nei confronti dell’agenzia milanese che aveva in gestione l’affitto breve del locale. Proprio l’agenzia, non vedendo il pagamento per il prolungamento dell’affitto richiesto dal ragazzo, dopo aver effettuato ricerche e vedendo che ne era stata denunciata la scomparsa ha indirizzato i poliziotti nel luogo in cui Andrea è stato trovato senza vita.
La polizia scientifica ha anche effettuato rilievi alla ricerca di tracce della presenza di altre persone in quella stanza.
La vita di Andrea a Perugia
Cosa doveva fare Andrea in quella stanza? Questo uno dei principali interrogativi. Anche perché il ragazzo, come dicono i compagni di corso del primo anno di informatica, a lezione non stava andando.
Nessuno sapeva che avesse preso in affitto quella stanza, che avesse insomma un secondo domicilio. Né i genitori, a Lanciano. Né la sorella gemella, anche lei studentessa a Perugia. Né gli amici, i compagni di corso o il ragazzo con cui condivideva la stanza, l’alloggio “ufficiale”.
E poi, dove aveva preso i soldi per noleggiare quella stanza? Certo, non una cifra consistente, ma comunque importante per uno studente che non lavora.
I cellulari
Ci sono poi i quattro cellulari trovati nella stanza dove è stato rinvenuto il corpo di Andrea. I tecnici della polizia stanno effettuando ricerche per verificarne il contenuto e le chiamate effettuate.
Il cellulare “ufficiale”, dopo aver agganciato per la cella di Monteluce (quella relativa alla zona del b&b), è rimasto spento. Forse perché la batteria si era esaurita. Il caricabatterie Andrea non lo aveva con sé, ma lo aveva lasciato nella stanza dello studentato.
Tanti elementi da chiarire, che rendono prematuri anche diversi commenti circolati in questi giorni, anche da parte di personalità istituzionali. Solo dolore per la perdita di una giovane vita e vicinanza alla famiglia.