(Fda) Le agenzie di viaggio di tutta l'Umbria e alcune associazioni consumatori invocano un giro di vite contro i viaggi di gruppo organizzati “fai-da-te”, in regione “abusivi” per legge.
E' stata presentata stamani a Perugia l'iniziativa messa in atto dalla Fiavet Umbria, il ramo di Confcommercio dedicato alle agenzie turistiche, per contrastare il fenomeno dell'”abusivismo nei viaggi”, che secondo l'associazione muove in regione un volume d'affari di 6,6 milioni di euro, con un “mancato gettito fiscale Iva di 1,3 milioni”, e in Italia vale 1,3 milioni di euro (con un Iva non pagata di circa 200 milioni di euro).
“Purtroppo ci sono molti che operano nel nostro settore e non ne hanno la legittimità. I cosiddetti abusivi”, ha detto il presidente Fiavet Fortunato Giovannoni.
Gli “abusivi” in questione -spesso non sapendo di esserlo- sono sia privati che istituzioni pubbliche, che secondo la normativa vigente non potrebbero organizzare viaggi per gruppi senza la mediazione di un agenzia. Ecco dunque sul banco degli imputati le gite scolastiche, organizzate da istituti o singoli professori, le parrocchie, le associazioni, i circoli, i Cral aziendali, gli autisti che noleggiano autobus, e cosi via. Ma anche, sottolineano gli esponenti Fiavet, alcuni negozianti, che si improvvisano organizzatori di viaggi per i rispettivi clienti: è il caso dei “negozi di articoli sportivi che organizzano settimane bianche, il maestro della banda cittadina che organizza una gita di suonatori e familiari”, ha detto Giovannoni. “Servitevi dei canali che legittimamente possono vendervi viaggi, vale a dire le agenzia di viaggio. Quando si è prenotato un viaggio, sia attraverso le agenzie, sia attraverso un sito internet (…) il cliente dovrebbe uscire con il contratto di viaggio. E' quello che gli da la garanzia di tutelare tutti i suoi interessi”, ha continuato il presidente Fiavet.
Giovannoni, e il presidente dell'Adoc Umbria, hanno infatti illustrato come la mediazione di un'agenzia rappresenti un iter necessario per garantire al viaggio le necessarie garanzie, come la copertura tramite una polizza di responsabilità civile verso terzi (con l'importo minimo di 2 milioni di euro), che per legge in Umbria ogni agenzia deve avere, pena la sospensione della licenza.
Attualmente il controllo su questa tipologia di viaggi è affidato ai comuni di tutta la regione, che tramite i vigili urbani dovrebbero verificare il regolare contratto stipulato nelle agenzie. Fiavet ha chiesto però oggi che il controllo su questo tipo di infrazioni sia demandato alle provincie, per evitare il rischio che i controllori siano troppo “vicini” ai controllati, con una conseguente conoscenza diretta che potrebbe evitare troppo le sanzioni. Secondo l'associazione, di 92 comuni umbri solo 43 hanno detto di aver fatto controlli negli ultimi 3 anni, la maggior parte senza aver riscontrato nessun tipo di violazione. L'associazione ha inoltre detto di aver segnalato ai comuni 39 situazioni di viaggi organizzati abusivi in 12 diversi comuni, non avendo ricevuto alcuna risposta in 26 casi.
La Fiavet ha presentato oggi anche la campagna “Parti tranquillo”, “che faremo in tutte le agenzie di viaggio, a difesa del viaggiatore”, ha detto Giovannoni, secondo cui “il problema che riteniamo più grande è che non c'è conoscenza delle norme in vigore, che chi aderisce ai viaggi 'irregolari' non sa di viaggiare abusivamente”.