Gubbio e Gualdo

LC3 compie 10 anni e guarda ad un futuro sempre più “green”

La strada per un trasporto merci all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità ambientale è partita da Gubbio nel 2009: ad aprirla fu LC3 (Logicompany3), prima azienda in Italia a compiere una scelta coraggiosa e lungimirante che puntava, non solo alla qualità del servizio prestato, ma anche alla sua sostenibilità.

Nata da un’intuizione di Mario Ambrogi, esperto manager del settore trasporto su strada, con il supporto di componenti della famiglia Barbetti, storici imprenditori eugubini per la produzione di cemento, la società è oggi guidata da Michele Ambrogi, figlio di Mario, attuale presidente di LC3.

LC3 – afferma Mario Ambroginacque nel 2009, nel periodo di maggiore crisi. Il contesto era difficile, ma a me piacciono le sfide, così abbiamo deciso di diversificarci, predisponendo un servizio di trasporto orientato alla sensibilità ecologica. Il progetto ha incontrato il favore di importanti clienti e costruttori che hanno saputo cogliere le opportunità offerte dal settore green”.

La mission di LC3, che coniuga la tutela dell’ambiente con la necessità di spostare le merci in modo rapido ed economico, ha conquistato e continua a conquistare i colossi della grande distribuzione ed alcune delle più importanti multinazionali. ”Siamo sempre stati consapevoli – ha aggiunto Michele Ambrogidi come, nel nostro settore, l’approccio a una politica ecosostenibile, unita all’utilizzo della miglior tecnologia, sia decisivo per migliorare la qualità dell’aria. Nel 2014 siamo stati i primi in Italia a percorrere le rotte nazionali ed internazionali con gli Iveco Stralis LNG, alimentati a metano liquido, prezioso alleato nella riduzione degli inquinanti. Poi siamo stati pionieri nell’utilizzo dell’azoto liquido, tecnologia a zero emissioni di gas serra e particelle inquinanti e a zero rumore. Oggi con il biometano aggiungiamo un ulteriore tassello al percorso avviato per minimizzare le emissioni, contribuendo in modo responsabile, alla conversione ecologica del mondo dei trasporti”.

Oggi, quindi, l’obiettivo si fa ancora più imporante. Si punta alla nuova frontiera del biometano, che la società impiegherà a partire dai primi mesi del 2020 come fonte di energia pulita e rinnovabile. Un progetto al quale LC3 stava lavorando da tempo e che consentirà di ridurre ulteriormente le emissioni nocive in atmosfera, rispetto agli ottimi risultati già raggiunti (nel triennio 2016-2018 i trucks alimentati a LNG hanno risparmiato all’ambiente 2,9 tonnellate di CO2, 3,2 di ossidi di azoto e 1,6 di polveri sottili).

In 10 anni LC3 ha quasi triplicato il suo fatturato, con un team passato da 180 a 320 dipendenti, un parco mezzi di 190 camion, di cui circa il 60% alimentati a metano liquido e il 40% a diesel Euro 6. Il nuovo piano di investimenti prevede ancora nuove assunzioni, l’ampliamento della flotta e l’apertura di nuove filiali. Queste ultime andranno ad affiancare le nove già distribuite nel centro-nord del Paese, oltre al polo logistico di Piacenza e al quartier generale di Gubbio.