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L'azienda ospedaliera di Perugia è in ottima “salute” / Eccellenze e sostenibilità con 400 mila euro di avanzo di bilancio

Sara Minciaroni

Ad aprire la conferenza di fine anno dell'Azienda Ospedaliera di Perugia che si è tenuta questa mattina nell'aula magna della facoltà di medicina e chirurgia, è stato il commosso saluto a Franco Tomassoni, l'assessore regionale venuto recentemente a mancare è stato ricordato nelle parole di Walter Orlandi, direttore generale dell'azienda ospedaliera. “In molti gli chiedevano, nel lungo periodo della sua malattia, perchè non ti vai a curare fuori? E a tutti lui rispondeva, non ne ho bisogno perchè qui abbiamo l'eccellenza”. E' proprio da questo assunto che attraverso grafici e dati è stata dimostrata la perfetta “salute” dell'Azienda Ospedaliera perugina, che ricorderà questo 2013 come un anno di successi e di obiettivi raggiunti.

Il bilancio. In piena crisi economica, il bilancio dell'anno che sta per finire si chiude con un avanzo di 480 mila euro. Risparmio sulla qualità? Garantiscono che non è così ma anzi che questa cifra servirà per finanziare importanti investimenti tecnologici e strutturali. Un bilancio che rispetto all'anno precedente si è già ridotto di 7 milioni di euro per un totale di 309 milioni e 860 mila euro.

Efficienza ed efficacia. Sono diminuiti i ricoveri in degenza ordinaria attestandosi a 36.079 (700 in meno rispetto al 2012) e aumentati i Day Surgery fino a 5187. I ricoveri totali sono stai 41266 rispetto ai 41739 del 2012. Gli interventi chirurgici crescono superando di circa 100 unità la soglia dei 20.000. Un trend in crescita se si pensa che nel 2006 si effettuavano 17313 operazioni in un anno. I Day Hospital diagnostici sono stati praticamente azzerati in virtù delle linee guida ministeriali che la considerano una via prediletta da chi vuole eludere le liste di attesa e il pagamento dei tickets ambulatoriali.

Dati. Il tasso di utilizzo dei posti letto è arrivato al 92,7% (90% nel 2012). La degenza media rimane quella dei 7 giorni. La degenza media pre operatoria è di 1.5 giorni ma la media italiana è superiore. I malati con diagnosi oncologica devono attendere in media 22 giorni prima di essere operati, si pensi che nel 2010 i giorni di attesa erano ben 37. Duemila e cinquecento sono il numero dei parti, con una forte riduzione dei cesarei che passano dal 27 al 24% grazie anche alla pratica del parti indolore che vengono garantiti in maniera gratuita e continuativa e contribuiscono a ridurre i “costosi” cesari. Al pronto soccorso si hanno numeri importanti, con 66mila accessi e un aumento di oltre 1000 unità di codici rossi e codici gialli (urgenze) e una importante riduzione dei codici bianchi considerati inappropriati per un servizio di emergenza. L'attività ambulatoriale si attesta sugli 8 milioni di prestazioni e una riduzione di prestazioni per i ricoverati a fronte dell'aumento delle visite ambulatoriali.

Cartella clinica informatizzata. Un binomio che funziona quello tra ospedale ed università ma soltanto se fatto con sapienza e buone pratiche tra queste: “Ospedale paperpless” il percorso di informatizzazione per referti e diagnostica per arrivare alla “cartella clinica informatizzata” per ciascun residente umbro che potrebbe arrivare entro il 30 giugno del 2015.

Il dolore. Altra pratica ormai arrivata in tutte le unità di degenza è la misurazione costante del dolore al letto del malato. Il parametro viene rilevato alla strega di tutte le altre funzioni vitali, presupposto per un tempestivo trattamento.

Ospedale “aperto”, “accreditato” ed “ecosostenibile”. L'ospedale accogliente per pazienti e visitatori con percorsi che agevolano le visite, gli orari e la fruibilità. Tutti i dipartimenti sanitari hanno iniziato il percorso di accreditamento con certificazione europea che standardizza ed uniforma le procedure assistenziali elevando qualità e sicurezza delle cure. Un ospedale attento anche all'ambiente con l'attivazione dell'impianto fotovoltaico, con una nuova centrale di trigenerazione che permette di ridurre le emissioni di Co2 e raccolta differenziata che in alcuni reparti arriva a punte del 40%.

L'eccellenza è donna. Per il sesto anno consecutivo l'ospedale di Perugia ha ottenuto i 3 bollini rosa nell'ambito di specialità di maggiore rilievo clinico per la popolazione femminile. L'aumento del parto indolore h24, la diminuzione dei parti cesarei, la costituzione di team multidisciplinari per la cura del tumore al seno e della tiroide e per la gestione delle urgenze ostetriche emorragiche e l'acquisizione di apparecchiature di ultima generazione nella diagnostica del tumore al seno, hanno contribuito a questo risultato.

Gli interventi. Alla conferenza erano presenti Catiuscia Marini, Presidente Giunta Regionale dell'Umbria; Wladimiro Boccali Sindaco Comune di Perugia, Franco Moriconi Rettore dell'Università degli Studi di Perugia, Luciano Binaglia Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia e Walter Orlandi Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera di Perugia. “Il 2013 è stato un anno di buoni risultati per la sanità umbra. In questo quadro è particolarmente significativo ed importante il fatto che il bilancio dell'Azienda Ospedaliera di Perugia si chiuda con il segno positivo”. Lo ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. “Un risultato – ha aggiunto la presidente – ottenuto grazie ad un lavoro di squadra che ha visto protagonisti, assieme agli amministratori dell'azienda e regionali, i medici, il personale infermieristico e gli stessi cittadini. Vorrei anche sottolineare come le buone pratiche di questa Azienda, sia economiche che di attività sanitaria, concorrono in maniera considerevole alla qualità di tutto il sistema sanitario regionale”. “Questo – ha aggiunto – ci ha consentito di essere la prima Regione benchmark per la definizione dei costi standard che saranno da ora il parametro di riferimento per la definizione delle risorse del Fondo sanitario nazionale spettanti alle Regioni. Una scelta, quella dei costi standard – ha rilevato – che abbiamo voluto come Regioni, e che rappresenta una sfida per tutto il sistema e richiama alla responsabilità di chi amministra la sanità pubblica. Ciò, inoltre, ci consentirà di andare al superamento della vecchia pratica dei tagli lineari del Fondo sanitario, pratica che penalizzava soprattutto le realtà più virtuose come quella umbra”. “Questi buoni risultati – ha detto ancora la presidente Marini – rappresentano per tutti certamente un motivo di orgoglio, ma ci impongono soprattutto una maggiore responsabilità. A partire da quella di proseguire il lavoro di attuazione della riforma del sistema sanitario regionale, grazie alla quale abbiamo potuto anticipare le stesse linee guida nazionali in materia di riqualificazione, riorganizzazione e riduzione dei costi della sanità”. La presidente Marini ha annunciato che la prossima settimana la Conferenza Stato-Regioni definirà il riparto del Fondo sanitario per il 2013 e che successivamente – probabilmente nel prossimo mese di gennaio – si andrà alla sottoscrizione del nuovo Patto per la salute: “Un patto che, per i suoi contenuti innovativi basati essenzialmente sul principio di responsabilità, ci consentirà di poter salvaguardare l'autonomia dei sistemi sanitari”.

Infine, circa il rapporto con l'Università per quanto riguarda la gestione del Servizio sanitario, la presidente Marini ha ricordato che nei prossimi mesi si dovrà procedere all'attuazione della nuova Convenzione firmata da Regione Umbria ed Università di Perugia.