Presentato in Provincia il “rapporto sul mercato del lavoro” per l’anno 2011 e i primi mesi del 2012, alla presenza del presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli, dell’assessore al Lavoro e alla Formazione professionale della Provincia di Terni Fabio Paparelli, del ricercatore dell’Isfol Andrea Ricci. Elaborato dall’Ufficio studi e monitoraggio del mercato del lavoro e qualità del Settore Politiche del Lavoro e Formazione, su dati provenienti dai Centri per l’Impiego di Terni e Orvieto, dall’Istat, dalla Camera di Commercio di Terni e dall’Inps, “il rapporto – come ha sottolineato il presidente Polli – intende fornire un quadro di riferimento utile alla conoscenza delle dinamiche occupazionali e del tessuto socio-economico del territorio provinciale e ad orientare scelte programmatiche nell’ambito della formazione e del lavoro. Nel complesso – ha continuato il presidente – si può parlare per il nostro territorio di un sistema imprenditoriale che, nonostante la crisi, non manca di una certa componente di vivacità e fiducia. C’è un tessuto che, anche in momenti difficili, tende a mantenere un livello di attività positivo.” “Terni – ha detto dal canto suo Ricci – ha il grande vantaggio di avere un bagaglio di conoscenze competitivo. C’è la possibilità di creare network di imprese, specialmente in settori come quello dell’energia, per valorizzare al meglio le risorse umane, creative, delle giovani generazioni.” Per quanto riguarda più strettamente il rapporto, ecco i dati. Nel 2011 a livello provinciale l’occupazione segna una crescita rispetto all’anno precedente dell’ordine dell’1,3%, a fronte di valori più contenuti sia a livello nazionale che regionale, pari in ambedue i casi allo 0,4%. In termini quantitativi gli occupati passano da 90 mila nel 2010 a circa 91 mila nel 2011. Nonostante la crescita rilevata nell’ultimo anno, non sono stati tuttavia recuperati in ambito provinciale i livelli occupazionali del 2008 (92 mila), anno in cui ancora gli effetti della crisi economica non si erano manifestati. Il numero degli occupati nel 2011 è di circa 91 mila unità, di cui 52 mila maschi e 39 mila femmine. Rispetto ai settori di attività, l’incremento occupazionale nel 2011 riguarda quasi esclusivamente il settore industriale e solo in minima parte il terziario, mentre nel settore agricolo si rileva una flessione. Continua il significativo calo occupazionale all’interno del settore delle costruzioni. A fronte delle variazioni sopra riportare, la distribuzione dell’occupazione per settore a livello provinciale si ripartisce, nel 2011, per il 2,8% in agricoltura, per il 26,5% nell’industria e per il 70,7 % nel terziario. Tale distribuzione si differenzia dai valori rilevati a livello nazionale per un’accentuazione a livello provinciale del numero degli occupati nel settore del terziario ed un più basso valore nel settore industriale e agricolo. Il tasso di disoccupazione provinciale si attesta al 4,5% (5,9% quello femminile e 3,5% quello maschile), a fronte del 5,9% rilevato nel 2010. La diminuzione del numero dei disoccupati è legata in parte all’incremento occupazionale (mille unità) e in parte è dovuta ad un minor numero di persone che ricerca attivamente il lavoro. Inoltre, è da sottolineare che tale statistica non tiene conto dei lavoratori in cassa integrazione. Il persistere di elementi di difficoltà nel mercato del lavoro locale trova ampio riscontro nei dati amministrativi dei Centri per l’Impiego della Provincia di Terni. Il numero delle assunzioni effettuate all’interno del territorio provinciale nel corso del 2011 è sostanzialmente analogo a quello dell’anno precedente, ma sensibilmente inferiore rispetto al 2008. Complessivamente il numero degli avviamenti al lavoro registrati nel 2011 è di 32.037 (35.879 nel 2008; nel 2011 – 12% rispetto al 2008). Aumenta il ricorso alle forme contrattuali flessibili, a fronte di una sensibile diminuzione dell’utilizzo del contratto a tempo indeterminato. I contratti di lavoro a tempo indeterminato attivati nel 2011 sono complessivamente il 17,1% del totale delle assunzioni; rispetto all’anno precedente si rileva una flessione del 10,9%. Nell’insieme dei contratti attivati nel 2011 prevale nettamente il ricorso al tempo determinato ( il 51,1% del totale delle assunzioni sono attivate con questa tipologia). Rispetto al precedente anno non si rilevano, in questo caso, variazioni significative. Risultano in aumento invece sia le assunzioni effettuate con il contratto a chiamata (+ 21,8% rispetto al 2010), sia quelle con il contratto a progetto (+ 4,5% rispetto al 2010). L’utilizzo di queste due tipologie contrattuali è molto cresciuto negli ultimi anni. Nel 2011 il numero dei contratti a chiamata rappresenta il 9,5% del totale e quelli a progetto il 9,4%. Al di là dei termini quantitativi, il contratto a chiamata trova applicazione soprattutto nel settore della ristorazione, ma anche nel commercio e in parte minore anche in altre attività. Per quanto riguarda il contratto a progetto, esso viene utilizzato in molti settori, soprattutto per attività professionali che richiedono il possesso di un livello di competenze medio alto, anche se non mancano esempi di un utilizzo distorto di questo strumento. Indipendentemente dalla tipologia contrattuale, risulta in crescita nel 2011 rispetto al precedente anno il numero delle assunzioni nell’industria manifatturiera (+22,9%), in particolare nell’industria metallurgica e in quella alimentare. Un incremento significativo si rileva anche nel settore dell’istruzione (+ 25,0%), legato ad un maggior numero di supplenze e incarichi scolastici attivati nell’anno. In diminuzione invece nei settori delle costruzioni (- 19,2%), dell’agricoltura (-12,2%), della ristorazione (-8,3%) e del commercio (-5,8%). Nel settore delle costruzioni, la flessione del numero di assunzioni si associa ad una significativa diminuzione dell’attivazione di rapporti con il contratto a tempo indeterminato e ad un aumento del numero delle cessazioni. Per quanto riguarda invece i cittadini stranieri, il numero delle assunzioni nel 2011 ha registrato un leggero incremento rispetto al 2010, pari all’1,1%. La quota delle assunzioni dei lavoratori stranieri sul totale è del 24,9%, una percentuale quasi analoga allo scorso anno. I settori a più alto inserimento rimangono per le donne straniere quelli classici dei servizi alle famiglie (con un’incidenza degli avviamenti dei cittadini stranieri sul totale complessivo pari all’88,5%), della sanità e assistenza sociale (incidenza straniera 36,5%) e degli alberghi e ristoranti (24,1%); per quanto riguarda la componente maschile, il settore delle costruzioni (incidenza straniera 36,6%) e l’agricoltura (28,7%). Aumentati gli iscritti ai Centri per l’Impiego della Provincia di Terni: al 31/12/2011 sono stati 26.731unità, di cui 16.169 donne e 10.562 uomini. Rispetto alla stessa data del 2010 la crescita è del 8,4%. L’incremento riguarda soprattutto le classi di età più elevate, a partire dai 40 anni di età. Tale fenomeno è legato sia alla cessazione del rapporto di lavoro o al mancato rinnovo di contratti di lavoro a termine, sia alla maggiore difficoltà di reinserimento lavorativo di lavoratori e lavoratrici in età adulta. Aumenta sensibilmente fra gli iscritti disoccupati il numero dei lavoratori stranieri. L’incremento in questo caso è del 21,2%. Stessa situazione per quanto riguarda il numero degli iscritti alle liste di mobilità. I lavoratori che a seguito della perdita del posto di lavoro si sono iscritti nelle liste nel 2011 sono 1.173, con un incremento rispetto al 2010 del 25,2% . Nello specifico 860 iscrizioni riguardano la mobilità non indennizzata e 313 quella indennizzata. I risvolti negativi della crisi economica sull’occupazione sono stati fortemente limitati dal ricorso alla cassa integrazione. Dai dati diffusi dall’Inps, si rileva che nel 2011 le ore di cassa integrazione ordinaria e straordinaria utilizzate dalle aziende del territorio sono diminuite del 17,0% rispetto al 2010. La diminuzione riguarda soprattutto l’utilizzo della cassa integrazione ordinaria (- 25,7%), mentre per lo straordinaria la riduzione è molto più contenuta (-1,7%). Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali in deroga, nel 2011(dato elaborato fino a metà dicembre 2011) le aziende del territorio provinciale autorizzate sono complessivamente 314 (303 per la cassa integrazione in deroga e 11 per la mobilità in deroga), con un numero di lavoratori coinvolti pari a 2.464, a fronte di 2.271 autorizzati nell’intero anno 2010. I settori maggiormente coinvolti sono il settore dei servizi alle imprese e altri servizi (all’interno del quale ricadono i numerosi lavoratori delle cooperative sociali), il settore della metalmeccanica e quello tessile. Le richieste di autorizzazioni sono in crescita rispetto al passato, ma occorre tener conto del fatto che le aziende spesso chiedono l’autorizzazione in forma preventiva, che poi non utilizzano o utilizzano per periodi più brevi di quelli autorizzati. Sul versante imprenditoriale, a fine anno 2011 si rileva una contrazione del numero delle imprese attive iscritte alla Camera di Commercio di Terni rispetto allo stesso periodo del 2010 (-0,5%). La flessione interrompe un lungo periodo di crescita, ed è indicativa del periodo di crisi che stanno attraversando le imprese. Il sistema produttivo provinciale presenta delle differenze significative a livello delle diverse aree comprensoriali. La differente caratterizzazione produttiva si riflette poi sulle opportunità occupazionali offerte a livello territoriale. Nell’orvietano, a fronte di una presenza rilevante di imprese nel settore agricolo e turistico (alberghi e ristoranti), il numero delle assunzioni in questi settori risulta particolarmente significativo . Nel corso del 2011, il 26,1% del totale degli avviamenti effettuati nel territorio sono legati al settore agricolo, mentre nel settore alberghiero e della ristorazione sono il 10,6%. Il territorio narnese-amerino si caratterizza anch’esso per una importante presenza di imprese agricole. Diversamente dalle imprese del territorio orvietano esse appaiono tuttavia meno strutturate. Il peso degli avviamenti riferiti al settore, pur essendo minore rispetto al territorio orvietano è comunque significativo (11,6% del totale degli avviamenti nel territorio). Assumono importanza all’interno di questo territorio gli inserimenti lavorativi nell’industria manifatturiera (16,4% del totale degli avviamenti nel territorio) e nelle attività alberghiere e della ristorazione (12,6%). L’area del ternano, oltre alle imprese manifatturiere, si caratterizza anche per un’ accentuata presenza di attività commerciali e del terziario, concentrate soprattutto nel Comune capoluogo. Gli avviamenti al lavoro rispecchiano in parte tale situazione. Nel 2011, nell’insieme dei rapporti di lavoro attivati, oltre al settore dell’industria manifatturiera (14,2% del totale degli avviamenti nel territorio) è significativo il numero delle assunzioni effettuate nel commercio (9,3%) e nel settore delle attività finanziarie, immobiliari e servizi alle imprese (8,9%). Per quanto riguarda il primo trimestre 2012, il numero dei rapporti di lavoro attivati nel primo trimestre dell’anno è in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+ 2,3%), ma l’incremento è legato unicamente all’aumento del numero dei contratti a termine (soprattutto il lavoro intermittente e con valori molto più bassi il contratto a progetto e tempo determinato), mentre continua la flessione dei rapporti di lavoro attivati con contratti di lavoro a tempo indeterminato. In crescita il numero delle assunzioni con il contratto di apprendistato. Il dato trimestre interrompe una tendenza di lungo periodo che vede l’utilizzazione di tale contratto in flessione costante. Rispetto ai settori di attività la crescita del numero delle assunzioni è legata principalmente ai settori alberghiero, della ristorazione mentre continua la forte flessione flessione nel settore delle costruzioni. Il diverso andamento dei due settori spiega in parte il maggior utilizzo dei contratti a chiamata a fronte di quelli a tempo indeterminato. Il forte incremento dei disoccupati è associato alla crescita del numero degli iscritti nelle liste di mobilità. Nel corso del primo trimestre del 2012 le nuove iscrizioni nelle liste di mobilità sono 484, a fronte delle 329 registrate nello stesso periodo del 2011. L’incremento è molto rilevante (47,1%), ed è indicativo del momento di forte difficoltà delle aziende del territorio. L’aumento riguarda sia i lavoratori non indennizzati che quelli indennizzati. Complessivamente, al 31 marzo 2012 i lavoratori iscritti alle liste di mobilità (dato di Stock) sono 2.178. Rispetto alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria, dai dati diffusi dall’Inps si rileva che il monte ore complessivo autorizzato nell’intero anno 2011 si è ridotto sensibilmente rispetto all’anno precedente anno (- 16,7%), pur mantenendosi comunque su livelli molto elevati. I dati relativi ai primi mesi del 2012 sono abbastanza in linea con quelli dello stesso periodo del 2011, ad eccezione del mese di febbraio dove il numero delle ore autorizzate è particolarmente alto. “Per incentivare l’occupazione nei settori trainanti dell’economia territoriale, pur in un momento di crisi persistente, la Provincia – ha affermato l’assessore Fabio Paparelli – ha messo un campo un piano per l’occupazione da 5,8 milioni, finanziato con il Fondo sociale europeo, proponendo un forte collegamento tra politiche attive del lavoro e formazione professionale. Gli strumenti utilizzati saranno i prodotti di filiera costituiti da: 1) bonus insieme a work experience ed impegno agevolato all’assunzione, che nel 2011 hanno consentito di ottenere risultati molto positivi dal punto di vista dell’esito occupazionale (61,0% di inserimento occupazionale al termine del tirocinio a fronte di una media nazionale del 12,5% e regionale del 30% circa); 2) bonus formativi finalizzati al conseguimento di una qualifica, con associato un percorso di stage retribuito. L’importo impegnato per queste due misure è di circa un milione e mezzo di euro e interesserà oltre 300 disoccupati iscritti ai Centri per l’impiego della Provincia. Per quanto riguarda i lavoratori in mobilità e cassa integrazione saranno finanziati sei diversi percorsi formativi che interesseranno complessivamente 160 lavoratori iscritti nelle liste di mobilità della provincia di Terni o in situazione di cassa integrazione ordinaria o straordinaria. L’importo messo a disposizione è di 375 mila euro. Si tratta di interventi che hanno la finalità di riconvertire le competenze possedute dai lavoratori verso settori di attività più dinamici dal punto di vista dello sviluppo. Inoltre – ha continuato Paparelli – è stato recentemente emanato un bando per l’aggiornamento e la riqualificazione professionale degli operatori dei settori artigianato, servizi sociali, energie rinnovabili e green economy, agricolo, agroalimentare e turistico ricettivo, in linea con le caratteristiche e le potenzialità del nostro territorio. Le risorse messe a disposizione sono dell’ordine di 350 mila euro per ogni settore, con una stima di circa 330 soggetti riqualificati per ogni area d’intervento. Infine, con le stesse modalità è stata prevista l’attivazione nei centri territoriali permanenti della Provincia di percorsi formativi per l’acquisizione delle competenze di base per circa 440 corsisti. Nello specifico, la cifra impegnata è dell’ordine di 400 mila euro a favore di immigrati e soggetti svantaggiati. Il piano elaborato dalla Provincia prevede anche interventi finanziati con un budget di spesa più limitato riguardanti progetti e accordi di programma con enti e istituzioni locali finalizzati all’aumento delle opportunità lavorative per i giovani del territorio. In particolare, a seguito del protocollo d’intesa tra la Provincia di Terni, la Corte d’Appello e la Procura generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Perugia, saranno attivati, sulla scorta dell’iniziativa già realizzata lo scorso anno, 12 tirocini formativi presso gli uffici giudiziari di Terni e Orvieto, per un impegno di spesa pari a 60 mila euro. Le figure professionali di riferimento per i tirocini sono il funzionario giudiziario e il funzionario contabile. Sempre per i giovani laureati saranno attivati, sulla base di un protocollo firmato dalla Provincia con il Polo Scientifico e Didattico di Terni dell’Università degli studi di Perugia, 10 tirocini formativi per neolaureati in discipline tecniche, da svolgere nelle aziende ternane che insieme al Polo operano nel settore della ricerca applicata. I tirocini, promossi congiuntamente dal Polo scientifico e dalla Provincia, sono finanziati con il Fondo Sociale Europeo per un importo complessivo di 50 mila euro. Tra breve saranno, inoltre, attivati 6 tirocini per neodiplomati. I ragazzi saranno selezionati fra i partecipanti più meritevoli al corso di formazione “fare impresa”, organizzato dalla Camera di Commercio di Terni in collaborazione con il Centro per l’impiego di Terni. L’iniziativa, nata dalla collaborazione fra la Provincia e Camera di commercio, è finalizzata a diffondere nei giovani del territorio la cultura imprenditoriale. L’impegno in termini finanziari è dell’ordine di circa 30 mila euro. Relativamente agli interventi di politica attiva per soggetti svantaggiati, saranno attivate borse di osservazione per soggetti disabili, bonus formativi e work experience per soggetti svantaggiati, tirocini per over 32 e disabili, e bonus formativi per i detenuti presso la Casa Circondariale di Terni, con un impegno complessivo di 30 mila euro. Per quanto riguarda l'impegno alla lotta al fenomeno della dispersione scolastica, i Centri di formazione professionale di Terni, Narni e Orvieto hanno accolto complessivamente 651 giovani nell’anno formativo 2011/2012. Nonostante la crisi, il 60% circa dei ragazzi qualificati a giugno del 2011 ha avuto, a dodici mesi dal termine del corso, un riscontro positivo in termini occupazionali.”