Lavoro nero. E’ la base di quell’economia sommersa, dove lavoratori, spesso giovani o giovanissimi, quasi sempre stranieri, a volte senza neppure i documenti, vengono impiegati senza tutele, nella duplice forma dell’evasione totale e dello sfruttamento della manodopera irregolare da parte del datore di lavoro. Da gennaio ad oggi la Guardia di Finanza di Perugia ne ha individuati 115 i lavoratori completamente ‘in nero’ e 49 ‘irregolari‘ (nella sola provincia), sanzionando oltre 40 datori di lavoro.
Sono i risultati dei controlli svolti dai Reparti del Comando Provinciale di Perugia nei primi nove mesi del 2016 per contrastare il fenomeno del lavoro nero e irregolare e che hanno riguardato varie tipologie di imprese, anche a tutela delle imprese che operano nel rispetto della legge e che sono danneggiate dalla concorrenza sleale di chi opera nell’illegalità.
Numerosi i casi eclatanti accertati. Si va dall’attività di ristorazione con sala da ballo, che risulta aver impiegato contemporaneamente 9 lavoratori in nero, a quella di un ristorante che impiegava la metà dei dipendenti in nero, a quella di un night club con nr. 2 addetti al bar ed alla vigilanza e nr. 6 barman senza alcun contratto di lavoro, oppure il caso di un ristorante/catering per eventi e banqueting per la cui attività si avvaleva della collaborazione di nr. 43 lavoratori senza alcun contratto di lavoro e di altri 33 con contratto irregolare.
Gli sforzi operativi profusi dalle Fiamme Gialle perugine nello specifico settore non puntano soltanto al recupero delle imposte e dei contributi evasi ma, anche, ad individuare casi di sfruttamento dell’immigrazione clandestina. Come nel caso di un controllo nei confronti di un autolavaggio del capoluogo, nel corso del quale è stato scoperto un lavoratore in nero sprovvisto di qualsivoglia documento utile all’identificazione. I successivi accertamenti hanno permesso di rilevare che si trattava di un minorenne, di nazionalità egiziana, che era entrato irregolarmente in Italia e si era allontanato volontariamente da un Centro di Accoglienza straordinaria per minorenni non accompagnati situato in Sicilia. Nei confronti del datore di lavoro è scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria per aver occupato alle proprie dipendenze un lavoratore straniero privo del permesso di soggiorno, con l’aggravante delle condizioni particolarmente degradanti in cui il minorenne e altri lavoratori prestavano la propria attività.