La società “Narni Carbon”, nata con lo scopo di rilevare gli impianti della “Sgl Carbon”, è ancora in attesa di ricevere la documentazione necessaria per avviare l’iter di acquisizione.
Tramite una nota, la società richiama l’attenzione sulla fase di stallo che sta attraversando una trattativa che impedisce ai vertici aziendali di dedicarsi alla stesura di un piano industriale per la Carbon.
L’attuale stop do produzione crea infatti notevoli problemi non solo per l’occupazione, ma anche alla salute dell’azienda che rischia di perdere clienti preziosi per la sua sopravvivenza.
Leggiamo la nota integrale:
“NarniCarbon, società nata con l’idea di acquisire gli impianti SGL CARBON; oggi a rischio chiusura per scelta dell’attuale proprietà; chiede che venga fatta chiarezza sulla vicenda che la vede coinvolta in questa iniziativa. Ad oggi, nonostante gli accordi presi nelle sedi dovute, con istituzioni e proprietà, in più occasioni di incontro avvenute al tavolo del Mise; non è stata ancora messa a disposizione la documentazione necessaria ed indispensabile per realizzare una corretta due-diligence che abbia come obiettivo la stesura di un piano di sviluppo ponderato ed efficiente.
Si ritiene che questa fase di immotivata impasse, che si sta protraendo da circa un mese, oltre ad ostacolare una possibile opportunità per l’industria narnese; stia causando un evidente ritardo nella conclusione della trattativa, causando quindi ulteriori lungaggini nel riavvio della produzione.
Questa proroga creerebbe, tra l’altro, una evidente mancanza di continuità produttiva che porterebbe un sicuro vuoto nel mercato, e che; malgrado la rinomata qualità dei prodotti, farebbe perdere ad “elettrocarbonium” quote vitali per la sua ripresa.
Con tempestività chiediamo ai sindacati ed ai rappresentanti delle istituzioni di intervenire al fine di non permettere il declino di una eccellenza del territorio e nazionale.
Lo stabilimento ha in seno un enorme potenziale industriale, si consideri infatti, che il solo mercato nazionale degli elettrodi è costituito da circa 35/40 mila Tons di elettrodi consumati (sole24ore/rondi-memoli/dati federacciai 2013/WSA); e che il mercato europeo raggiunge addirittura le 200 mila Tons.
Non di minore importanza è la possibilità di diversificazione che si potrebbe esprimere riqualificando le aree attualmente in disuso con l’avvio di nuove produzioni .
Questa opportunità per il territorio non può andare perduta poiché significherebbe ricchezza ed occupazione in un momento di totale recessione di molte delle grandi aziende del luogo.
Il manifesto sollecito a ricevere la documentazione suindicata è esclusivamente finalizzato alla esplicitazione di iniziative di sviluppo da proporre ad un auspicabile tavolo di confronto con sindacati ed istituzioni per la definizione di un programma che sia integrato con i piani di crescita del territorio.
Narnicarbon è pronta a valutare possibili proposte che eventuali soggetti interessati all’acquisizione degli impianti vorranno avanzare; l’obiettivo è creare un polo industriale di eccellenza senza escludere nessuna iniziativa positiva che si possa palesare”.