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Lavoro in nero a Città di Castello: sospesa l'attività in un laboratorio tessile

Nell'ambito delle specifiche attività di controllo economico del territorio disposte dal Comando Provinciale di Perugia a contrasto dei fenomeni di illegalità potenziale, i finanzieri tifernati con la preziosa collaborazione di personale della Direzione Provinciale dell’INPS, sulla base di un’analisi del contesto esterno di riferimento in materia di lavoro nero e irregolare hanno individuato un laboratorio tessile gestito da soggetti di etnia cinese operante principalmente nelle ore notturne. La conseguente attività è stata quindi pianificata sulla base di un approccio trasversale, tipico del Corpo, volto a colpire tutte le manifestazioni di illegalità connesse al fenomeno quali in particolare la presenza di manodopera clandestina o in nero, l’eventuale contraffazione dei capi di abbigliamento lavorati, il rispetto dei previsti standards di sicurezza delle attrezzature e la regolarità dell’impresa con il versamento delle imposte sui redditi e l’IVA.

All’interno del capannone, allestito con tutto il necessario per la produzione di regolari camice e pantaloni griffati, i finanzieri hanno rilevato la presenza di diverse postazioni con macchine da cucire realizzate nell’ambito di ambienti angusti e maleodoranti e in pessime condizioni igieniche.

Al termine del servizio sono state contestate violazioni alla normativa sul lavoro che nel caso di specie prevedono l’applicazione di una maxisanzione da €.1.500 a €. 12.000 oltre a €. 150 per ogni giorno di lavoro prestato per ogni lavoratore impiegato in nero, nonché infrazioni in materia sanitaria e di sicurezza degli impianti elettrici e sulle macchine cucitrici presenti nel laboratorio, rilevate per la parte squisitamente tecnica da operatori del Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro dell'ASL1.

Inoltre, considerato l’elevato numero di operai in “nero” individuati al lavoro, è stata disposta tramite la Direzione Territoriale del Lavoro di Perugia la sospensione dell'attività del laboratorio fino al pagamento delle sanzioni amministrative connesse alle irregolarità riscontrate.

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