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Lavoro, giornata di proteste: presidio per Trafomec e sciopero Eurospin

Giornata di proteste oggi in Umbria sul fronte del lavoro. Tra le varie vertenze aperte le situazioni più calde sono quelle che vedono come fulcro la zona del Trasimeno. Con la Trafomec di Tavernelle e la sede amministrativa di Eurospin a Magione nel mirino.

Trafomec, oggi presidio dei sindacati

La vertenza Trafomec rischia di arrivare a un punto di non ritorno: oggi (martedì 16 agosto) alle ore 9.00 il gestore Era staccherà la corrente elettrica all’azienda di Tavernelle. “Una situazione paradossale, in un’azienda che ha ancora ordinativi, ma la cui proprietà cinese è sparita da mesi – spiegano Nico Malossi (Fiom Cgil) e Andrea Calzoni (Fim Cisl) – lasciando oltre 70 famiglie nella più totale incertezza e senza tre mensilità e mezzo di stipendio”.

A fronte di questa situazione drammatica, le organizzazioni sindacali dei lavoratori Trafomec organizzano proprio per oggi, alle ore 8.00, un presidio all’interno dei cancelli dell’azienda al quale saranno invitate istituzioni locali e organi di informazione per ribadire a gran voce che Trafomec non deve chiudere. Una situazione che ha raccolto anche la preoccupazione della Regione Umbria, attraverso l’assessore allo Sviluppo economico Michele Fioroni.

Eurospin, sciopero in Umbria e presidio sotto la sede di Magione

Altra situazione calda è quella dei supermercati Eurospin. Sarà infatti sciopero oggi in tutti i punti vendita dell’Umbria della catena alimentare, circa 30 sul territorio regionale con almeno 500 addetti. La protesta, organizzata da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, sarà accompagnata da un presidio alle ore 9.30 davanti alla sede amministrativa di Eurospin Tirrenica a Magione (frazione Bacanella).

Le condizioni di lavoro nei punti vendita del gruppo sono ormai intollerabili – spiegano in una nota Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil dell’Umbria – Carichi di lavoro eccessivi, turni massacranti, obbligo per gli addetti di farsi carico anche delle pulizie di bagni e parcheggi, utilizzo improprio delle clausole elastiche e flessibili senza che vengano retribuite, irregolarità nei livelli di inquadramento, trasferimenti coatti in sedi lontane”. Le relazioni sindacali, poi, non sono mai state una priorità per l’azienda: “Alle richieste di confronto presentate per discutere i problemi segnalati da diverse strutture territoriali non è stata data risposta”, insistono i sindacati. E tutto questo accade all’interno dei negozi di un gruppo che vanta un ottimo fatturato, che non solo non ha subito flessioni durante la pandemia, ma è addirittura cresciuto. Una situazione intollerabile per Filcams, Fisascat e Uiltucs, che chiedono di voltare pagina e migliorare la qualità del lavoro del personale del gruppo. 

(foto di repertorio)