Nel 2022 diminuiscono i lavoratori domestici in Umbria. Rispetto all’anno precedente la variazione è pari al -7,5% per un totale di 18.097 persone impiegate con un contratto regolare. Di questi il 47,1% è costituito da colf, mentre il 52,9% da badanti. A rilevarlo è il 5° rapporto annuale sul lavoro domestico promosso da DOMINA, l’Associazione Nazionale Famiglie Datori di Lavoro Domestico. Nella regione si rilevano 19.541 datori di lavoro, pari al 4,4% della popolazione residente.
Caratteristiche dei lavoratori domestici
In Umbria quasi la metà dei lavoratori domestici proviene dall’Est Europa (48,6%) con una netta prevalenza del genere femminile (91,2%). L’età media è di 50 anni e mezzo e per quanto riguarda le settimane lavorate, si registra una prevalenza di chi non ha completato l’anno lavorativo (54,8%). Di tutti i lavoratori solo il 25,6% vive assieme alle famiglie per cui presta servizio.
Caratteristiche di datori di lavoro
Il datore di lavoro ha un’età media di 68,7 anni con una forte prevalenza femminile. Molto bassa la percentuale di datori domestici stranieri.
Spesa delle famiglie e impatto economico
Per la retribuzione dei lavoratori domestici le famiglie umbre hanno speso nel 2022 152 milioni di euro (considerando la somma di stipendio, TFR, e contributi). Il valore aggiunto prodotto da questa componente vale circa 300 milioni di euro. L’incidenza del Pil del lavoro domestico nella regione è tra le più elevate: 1,7% contro una media nazionale dell’1%.
Distribuzione territoriale ed incentivi
A livello provinciale Perugia conta i tre quarti dei lavoratori domestici regionali (il 75,8% delle colf e il 79,3% delle badanti). Anche in termini relativi il capoluogo registra un’incidenza maggiore: 10,1 colf ogni 1.000 abitanti contro i 9,5 di Terni e 13,3 badanti ogni 100 anziani contro i 9,3 di Terni. A livello di incentivi la regione Umbria offre programmi di vita indipendente in modo da assicurare la massima autonomia possibile alle persone con disabilità, inoltre, con il Servizio Dopo di Noi la Regione contribuisce allo sviluppo delle potenzialità di persone con disabilità fisica, psichica e sensoriale.
Prospettive demografiche
Guardando al futuro nel 2050 in Umbria vi saranno 127mila anziani ultraottantenni a fronte di 80mila bambini (0-14 anni). La componente anziana sarà pesantemente più numerosa di quella infantile, aspetto che suggerisce un potenziale aumento della domanda di badanti nei prossimi anni.
“L’Umbria è tra le regioni italiane dove l’incidenza del Pil del lavoro domestico è tra le più elevate. Per questo motivo quello del lavoro domestico è un comparto sul quale investire ancora di più affinché possa sviluppare a pieno tutte le proprie potenzialità. Per farlo è necessario lavorare a una riforma del settore capace di incentivare il lavoro regolare rispetto a quello sommerso”- commenta Lorenzo Gasparrini, Segretario Generale di DOMINA.
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