Ma Nidil Cgil di Perugia e Terni e Felsa Cisl dell'Umbria vanno all'attacco della selezione: prima serviva la stabilizzazione
A caccia di un posto al Cup, il Centro unico prenotazioni dell’Umbria. Sono 109 i contratti messi a disposizione dalla selezione. Che però non convince i sindacati, che avrebbero preferito si fosse prima provveduto alla stabilizzazione degli attuali operatori.
“Una selezione e non una stabilizzazione del personale – lamentano in una nota Nidil Cgil di Perugia e Terni e Felsa Cisl dell’Umbria – che prevede dunque una fase concorsuale anche per quelle lavoratrici e quei lavoratori che da anni fanno funzionare i servizi e che anche durante il lockdown hanno garantito la loro presenza e dato le necessarie risposte all’utenza”.
Per il Nidil Cgil e Felsa Cisl sarebbe stato importante, dunque, valutare attentamente l’esperienza maturata, piuttosto che la formazione didattica. “Dai punteggi dati ai vari titoli – continua il sindacato dei lavoratori atipici e precari – ci sembra che questa attenzione non ci sia stata. Eppure, disperdere competenze e professionalità acquisite non appare utile né per l’azienda né per i cittadini”.
Nidil e Felsa, infine, fanno notare che molti tra questi lavoratori e queste lavoratrici attendevano la selezione da svariati anni, per avere il modo di giocarsi la possibilità di un posto a tempo indeterminato: “Ma è proprio vero – conclude il sindacato – che la precarietà non paga mai”.