Valnerina

Lavori sulla Tre Valli, chiuso l’accesso per il rafting sul Corno “Qui 40mila persone in 6 mesi”

L’attività di rafting in Valnerina, in particolare quella sul fiume Corno, bloccata dai lavori dell’Anas lungo la Tre Valli. A lanciare il grido d’allarme sono proprio i centri rafting che operano nel territorio della media ed alta Valnerina. Che temono di dover fermare le proprie attività visto che uno degli accessi al fiume è stato chiuso dal cantiere.

Sul fiume Corno infatti la navigazione del rafting si svolge in due tratti, da Serravalle di Norcia a Nortosce, con interruzione a Biselli a causa della presenza di un allevamento di trote. I turisti sono costretti a scendere, salire su un furgone e reimbarcarsi circa a 1 km a valle, dopo essere scesi dal furgone in una piazzola posta sulla strada statale 685, la Tre Valli appunto.

Per lavori in corso, l’accesso a questa piazzola è ora bloccato in località Biselli di Norcia, creando grande preoccupazione non solo nei centri rafting, dove tanti ragazzi del territorio (e non solo) lavorano, ma anche fra gli albergatori, i commercianti e i gestori dei ristoranti, dove si recano ogni anno le migliaia di persone che arrivano per fare rafting. Si stima infatti che nell’arco di 6 mesi (da aprile ad ottobre) frequentino quest’attività – effettuata sul fiume Corno da 4 centri: rafting Nomad, ASGAIA, Raftingumbria, Rafting Adventure – circa 40mila persone, comprese scolaresche ma anche i vari centri estivi dei comprensori limitrofi (in primis lo Spoletino). Offrendo appunto lavoro ad almeno una cinquantina di persone.

Non c’è solo il problema dei lavori da parte dell’Anas a preoccupare gli operatori del settore. C’è anche una problematica esistente da decenni: la mancata autorizzazione da parte della Regione Umbria alla riqualificazione e rinaturalizzazione fluviale del Corno nel tratto a fianco dell’allevamento. Questo intervento, oltre al miglioramento ed alla riqualificazione dal punto di vista ambientale, permetterebbe ai gommoni del rafting di navigare senza interruzioni, risolvendo una volta per tutte quella situazione di precarietà che è ora divenuta insostenibile.