La Curva Nord potrebbe restare chiusa, tra febbraio e marzo, per un due partite interne del Perugia. Questa l’ipotesi legata agli interventi che saranno effettuati per garantire l’adeguamento sismico dello stadio Curi, a cominciare dalla Nord, il cuore dei tifosi biancorossi, la parte più soggetta alle sollecitazioni in quasi mezzo secolo di vita del Curi.
Il sindaco Romizi e l’assessore Pastorelli, insieme ai tecnici, hanno fatto il punto sui lavori di adeguamento dopo le richieste della Commissione provinciale pubblico spettacolo. E le ulteriori verifiche effettuate. Gli esiti di quelle sui gradoni, spostati dalla Curva Sud, saranno pronti a fine novembre. E da lì si capirà anche l’entità di altri interventi da fare.
Calendario alla mano, le partite in cui la Nord potrebbe essere chiusa sono quelle contro il Benevento dell’ex Caserta (in programma il 26 febbraio) e contro il Lecce (5 marzo). Ma molto dipenderà dai tempi di affidamento dell’appalto, vista anche la difficoltà di reperire l’acciaio sul mercato nazionale e internazionale.
Ma intanto, gli interventi sulla Curva Nord si rendono necessari. Sia per l’adeguamento sismico della struttura in acciaio, sia per la rimozione dei gradoni.
Lavori che il Comune intende affidare con procedura semplificata (attraverso le offerte richieste a 5 imprese) all’inizio del nuovo anno. Così da aprire il cantiere già a febbraio. Tra le finestre del campionato che vedono il Perugia impegnato in trasferta. Ma anche con la concreta possibilità che la Curva Nord resti chiusa per due partite.
Un intervento che consentirà di effettuare i collaudi in estate, così da avere la piena agibilità della Curva Nord (ora ridotta del 50%, al di là dei limiti Covid) per la prossima stagione.
Lo stato dei gradoni, composti da cls armato, si è andato nel tempo degradando, ingenerando un fenomeno di cosiddetta “carbonatazione” con locali distacchi di copriferro. Proprio per garantire la massima sicurezza e tenere sotto controllo il fenomeno in atto, sono state quindi effettuate una serie di prove per valutare l’efficienza dei gradoni da cui, pur se confermato l’ammaloramento delle strutture, è tuttavia emerso che sono comunque idonei alla funzione loro destinata.
“Non si tratta di toppe, ma di un intervento importante, a seguito di verifiche che andavano fatte. Un intervento di prospettiva, non in contraddizione con il progetto di una infrastruttura nuova” precisa Romizi. Il quale spiega che l’interlocuzione con Credito sportivo e Cassa deposito e prestiti per la realizzazione del nuovo stadio comunque non si interrompe. “Un cammino complesso – chiarisce a questo proposito – ma interrotto”.
Venerdì, ricorda l’assessore Pastorelli, ci sarà un incontro a Roma con la nuova dirigenza di Cdp e con il presidente Abodi, sul nuovo Curi. Per il quale è in corso lo studio di fattibilità.
Quanto alla parte commerciale, per giustificare il possibile investimento di soggetti privati, l’idea del Comune è quella di prevedere l’utilizzo all’interno del perimetro dell’attuale struttura, comprendendo lo stadio, l’antistadio e le pertinenze, come l’area dei parcheggi. Un’offerta commerciale che al momento viene ritenuta sufficiente. Ma sulla quale, comunque, sono ancora in corso le valutazioni anche da parte dei tecnici.
Martedì, intanto, il presidente dell’AC Perugia Massimiliano Santopadre è stato ricevuto a Palazzo dei Priori proprio per fare il punto sul cronoprogramma dei lavori del Curi e sugli altri interventi di manutenzione che possono essere effettuati nell’immediato. Tra questi, l’adeguamento di 40 bagni, a cominciare da quelli della Curva Nord.
E’ dal 2019 che si è iniziato, su impulso della Commissione provinciale, a verificare le condizioni di sicurezza dello stadio Curi. Prima l’impianto, costruito a metà degli anni Settanta in tutta fretta per la promozione del Perugia in Serie A, era stato oggetto solo di interventi imposti dalle nuove norme sulla sicurezza, come la realizzazione dell’impianto di videosorveglianza, i nuovi tornelli e le altre misure contro i tifosi violenti.
Dal 2019 sono iniziate le verifiche sulla stabilità sismica e le altre condizioni di sicurezza. “Nessuna amministrazione comunale come dal 2019 in poi – rivendica l’assessore Pastorelli – ha avuto così tanta attenzione. Se anche in passato ci fosse stato questo zelo, oggi saremmo di fronte a uno stadio meno problematico”.
Solo dal 2020, a seguito dei primi rilievi (ancora in corso per quel che riguarda i gradoni) si è iniziato a mettere mano al problema della stabilità del Curi. Il cronoprogramma definitivo dovrà tenere conto delle risultanze delle prove sui gradoni, attese appunto per la fine di novembre. Si tratta di analisi per valutare la risposta a rottura del gradone. Permetterà di dare ulteriori indicazioni in merito agli interventi di manutenzione straordinaria da effettuare sulle due tribune.
E consentirà anche di capire quanti fondi, del milione e 300 mila euro, finora messo a disposizione dall’amministrazione comunale per il Curi, resteranno per gli altri interventi dopo la definitiva sistemazione della Curva Nord.
Il secondo stralcio funzionale (gradoni delle tribune est ed ovest), che verrà definito solo dopo il completamento delle verifiche ancora in corso, prenderà il via sempre nel corso del 2022 per concludersi, ove possibile, entro l’inizio della prossima stagione agonistica.