I lavori avrebbero dovuto riconsegnare la scuola rinnovata a settembre 2022, siamo alla 4^ proroga | Alcune classi saranno "trasferite" nei laboratori, Dominici (Lega) annuncia interrogazione "Chi paga i danni di questi ritardi?"
Il ritorno a scuola previsto per domani (13 settembre) al Campus “Leonardo da Vinci” di Umbertide, edificio di proprietà della Provincia di Perugia, sarà segnato dal cantiere ancora aperto per l’ampliamento della struttura.
I lavori – che avrebbero dovuto consegnare la scuola rinnovata a settembre 2022 – sono oggi ancora in corso. Per domani, infatti, saranno riconsegnate solo le vecchie aule, dato che le nuove sono ancora interessate dagli interventi.
Sulla situazione attuale del plesso ha presentato una nuova interrogazione il consigliere provinciale Lega Giovanni Dominici, che ha riferito come “i laboratori non potranno svolgere la propria funzione, in quanto saranno occupati da alcune classi. Oltre a ciò il blocco bagni nuovo non è agibile e non sarebbe pronto né l’impianto idrico antincendio né completata la parete ventilata, con tutti i disagi del caso per gli studenti, che dovranno fare lezione in mezzo al rumore. Ancora da iniziare, invece, la parte esterna, a partire dai marciapiedi”.
Dominici – al suo secondo atto sui lavori al Campus “Da Vinci” – ha poi aggiunto come “la ditta aggiudicatasi l’appalto lavori con due soli operai, a cui va aggiunto il personale delle ditte esterne che realizzano gli impianti, che lavora in regime di sub-affidamento. Se tutto procederà senza altri intoppi, i lavori dovrebbero terminare entro la fine dell’anno, con un ritardo complessivo di un anno e 4 mesi sulla tabella di marcia“.
Siamo infatti all’ennesimo rinvio, di proroga in proroga. La prima fu concessa nel settembre 2022 con una proroga al 17 novembre, poi un’ulteriore proroga a giugno 2023 e un’altra ancora per arrivare a questo inizio scolastico con i lavori finiti. Ma siamo di fronte ad un ulteriore rinvio. “Mi chiedo – ha aggiunto Dominici – come sia possibile una situazione di questo tipo, che provoca immani disagi alla scuola. Ma soprattutto chiederò: chi paga i danni di questi ritardi?”.