Il Comune di Spoleto pubblica il bando per ricercare un immobile che risolva il problema delle scuole Alighieri – Sordini – Pianciani (ma che sia utile anche per il futuro) dopo che la Giunta, nonostante gli annunci, ha accantonato l’ipotesi di noleggiare moduli scolastici per le 11 classi interessate dai lavori post sisma che riguarderanno la scuola primaria “Sordini” di via Visso.
Il Sindaco Andrea Sisti nell’ultimo consiglio comunale del 16 novembre aveva garantito l’uscita del bando per le manifestazioni di interesse per il giorno dopo: ma anche in questo caso i tempi lo hanno smentito e solo nella giornata di ieri l’avviso è stato reso noto, anche con una nota alla stampa.
Dunque, tutto risolto? Non sembra proprio, tanto che docenti, studenti e famiglie rischiano di restare con il fiato sospeso ancora per qualche settimana. Perché più di qualcosa non torna nel bando, specie se lo si confronta con quello che nel 2021, in piena gestione commissariale, fu pubblicato per una analoga ricerca di uno stabile per gli studenti di San Giovanni di Baiano.
Che il Comune sia a dir poco in affanno lo si intuisce dal fatto che, se ci sono voluti 12 giorni per determinare e scrivere due paginette di bando, gli eventuali proprietari di immobili interessati a partecipare avranno a disposizione solo sei giorni (week end incluso) per presentare la domanda e la inevitabile, corposa documentazione tecnica che attesti lo stato della struttura.
Altra anomalia è che se quello di due anni fa venne firmato dal dirigente tecnico (Francesco Zepparelli), oggi è firmato dalla dirigente al bilancio Patrizia Tedeschi (che forse tutte le competenze tecniche non le ha, ma magari si è avvalsa degli uffici di settore). Ma andiamo con ordine
Solo nel titolo dell’avviso si legge che il Comune è alla ricerca di un immobile “per lo svolgimento di attività didattiche delle scuole interessate da interventi di ristrutturazione/ricostruzione”.
Nel resto del documento non c’è più alcun riferimento alla destinazione scolastica dell’edificio o di parte di esso che dovrà essere di almeno 500 metri quadrati. Alla voce “caratteristiche minime” leggiamo che gli immobili ricercati devono: “essere ubicati nel Comune di Spoleto (dunque da San Giacomo a Strettura, da Eggi a San Brizio? n.d.r.), avere superficie minima 500 mq, essere dotato di accesso indipendente, se su più piani di idonei impianti per il superamento delle barriere architettoniche, possedere illuminazione naturale o artificiale adeguata, essere dotato di impianto di riscaldamento, idrico e igienico-sanitario, essere predisposto per il collegamento con la rete telefonica e dati, avere la certificazione di agibilità ivi compresa tutta la documentazione ad essa allegata”.
Le domande dovranno pervenire entro le ore 12 del 5 dicembre a mezzo pec (o a mano in Comune) e la proposta, che non impegna in alcun modo l’amministrazione, essere “irrevocabile per 90 giorni con impegno per l’offerente a consegnare l’immobile o la porzione di immobile, vuoto e completamente utilizzabile, entro l’8 gennaio”. Una richiesta che inficerebbe le dichiarazioni del sindaco in consiglio comunale che la graduatoria sarebbe stata utile anche per il futuro in vista dei lavori che dovranno interessare da qui ai prossimi anni ben 23 scuole.
Che poi, a fare le pulci, se venisse consegnato l’8 gennaio ci vorrà almeno una settimana per il trasloco dei beni mobili. Nulla viene specificato su antincendio, quantità di bagni (forse perché le scuole si ricercano per quantità di classi o numero di studenti), durata del fitto, scala esterna di fuga, classe sismica, ma tutto questo dovrebbe far parte del certificato di “agibilità e tutta la documentazione ad esso allegati”.
Certo è che il Bando pubblicato dal Comune nell’estate 2021 per gli studenti di San Giovanni di Baiano, a firma dell’ingegnere Zepparelli, era a dir poco più preciso. A cominciare dall’ubicazione (richiesta tra San Giovanni, Madonna di Baiano e San Martino in Trignano), della destinazione d’uso “scolastica”, della durata (18-24 mesi), della quantità di classi (5 elementari, 6 medie inferiori) con connessi “locali igienici, locali uso ufficio, dotati di uscite di sicurezza, possedere illuminazione naturale adeguata con presenza di finestre/lucernai corredati di serramenti di vetri di sicurezza, accesso indipendente, maniglioni antipanico in tutte le porte eccetto quelle carrabili, servizi igienici sufficienti alla capienza, impianti, dotato di certificato di prevenzione incendi qualora necessario, conforme, relativamente alle denunce catastali, allo stato di fatto e di diritto esistenti e dotato di autonoma identificazione catastale con categoria compatibile all’uso scolastico, con oneri in carico al proprietario di ottenere il cambio di destinazione d’uso e categoria catastale”.
Martedì prossimo dunque si saprà se e quante domande arriveranno in Comune, a cominciare dalla cordata di imprenditori già in trattative per un locale commerciale di via dei Filosofi. Ai tecnici analizzare la documentazione e stabilire se tra le domande pervenute ci sarà la tanto auspicata prossima scuola. Anche se la valutazione finale spetterà al Responsabile del servizio prevenzione e protezione dell’istituto e allo stesso dirigente scolastico. Quest’ultimo, a quanto trapela dai genitori, ha convocato per giovedì 30 novembre un Consiglio d’istituto e c’è da giurarci che si parlerà anche della situazione che riguarda più di 200 studenti e altrettante famiglie.
La pubblicazione del Bando del Comune ha subito allarmato la minoranza in consiglio comunale che da mesi sta incalzando la Giunta affinché si trovi una adeguata soluzione.
“Anziché seguire il precedente, si riscrive un bando meno puntuale” dicono Alessandra Dottarelli e Gianmarco Profili di Alleanza Civica “ma non è finita. Leggendo il modulo per presentare l’offerta scopriamo che l’offerente deve autorizzare il Comune per eventuali lavori di adeguamento. Eppure il sindaco aveva garantito che i lavori sarebbero stati tutti in capo alla proprietà dell’immobile.
Ma soprattutto, con quali risorse il Municipio si prenderà carico di eventuali interventi, che peraltro sarebbero stati quantificati durante alcuni sopralluoghi per almeno un immobile, se a bilancio non sono previste dotazioni finanziario? Tutto questo ci rende molto sfiduciati, il rischio che si ritorni brutalmente alla proposta di ottobre per turni pomeridiani o trasferimento nelle scuole di San Venanzo e Morgnano non è così recondito. Per il momento attendiamo che ci venga consegnato la documentazione che abbiamo richiesto il 20 novembre scorso circa gli atti della Giunta rispetto a questo bando perché anche qui potrebbero esserci probabili incongruenze con la direttiva del 16 novembre” concludono i due consiglieri.
Sarcastico il commento di Diego Catanossi, capogruppo di Spoleto 2030: “La vicenda della scuola Sordini sta tirando fuori le doti di prestigiatore del nostro Sindaco. Prima manda a sbattere le sue assessore in un’assemblea in cui viene prospettata la soluzione che prevede turni scolastici pomeridiani. In pochi giorni, con un comunicato stampa, tira fuori dal cilindro l’acquisto immediato di moduli per permettere agli studenti e alle studentesse di avere una scuola già al rientro dalle vacanze natalizie.
Ora con un avviso pubblico si vogliono individuare degli immobili per lo svolgimento delle attività didattiche. Il Sindaco, dunque, dopo aver smentito le sue assessore, smentisce anche se stesso. Ma a saltare all’occhio sono i tempi con cui la giunta intende procedere. Entro una settimana verranno raccolte le manifestazioni d’interesse, entro l’8 gennaio i locali dovranno essere disponibili. Immagino che poi ci vorranno dei mesi per progettare e realizzare i lavori necessari ad adeguare l’edificio agli standard normativi richiesti per funzione scolastica. Le caratteristiche richieste dall’avviso, infatti, non specificano la dotazione dei locali e la lodo distribuzione e pare improbabile che un qualsiasi immobile individuato sia pronto ad essere utilizzato come scuola senza apportare nessuna modifica. Quando sarà dunque pronta la nuova scuola? E i lavori della Sordini? Non dovevano iniziare immediatamente? Domande alle quali il primo cittadino dovrà dare delle risposte…a meno che il Sindaco-prestigiatore non dia sfoggio di un nuovo trucco di magia”.
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