Soltanto 2 ristoranti in piena regola sul fronte del personale su 13 controllati. Con irregolarità molto diverse l’uno dall’altro: da quelli a cui viene contestato l’inquadramento professionale dei dipendenti a coloro che tenevano lavoratori completamente in nero. Con il caso limite di un ristorante “beccato” senza alcun dipendente correttamente assunto. E’ questo l’esito dei controlli effettuati dai militari della Tenenza della Guardia di finanza di Città di Castello tra gli ultimi mesi del 2023 ed i primi mesi del 2024.
Le fiamme gialle hanno individuato, infatti, un totale di 17 lavoratori “in nero”, ossia completamente sconosciuti agli Enti preposti al rispetto della normativa sul lavoro (Ispettorato del Lavoro e Inps) e 7 lavoratori irregolari, ossia dipendenti per i quali, come spesso accade, è stata accertata l’esistenza di un contratto di lavoro intermittente (cosiddetto contratto “a chiamata”), a fronte però di una mancata attivazione preventiva della prestazione.
Alla luce delle violazioni riscontrate, complessivamente, sono state irrogate sanzioni per oltre 100.000 euro e sono state constatate ritenute non operate e non versate per circa 6.000 euro; inoltre, per 5 ristoranti è scattata la sospensione, prevista dalla normativa di settore, in caso di impiego di manodopera “in nero” superiore al 10% del totale.
Tra i controlli effettuati la situazione più eclatante ha riguardato un noto ristorante che, a fronte di oltre 100 clienti presenti la domenica a pranzo, non annoverava nessun dipendente con corretto inquadramento contrattuale: degli 8 soggetti identificati e, all’atto dell’intervento impegnati in mansioni lavorative, 6 sono risultati “in nero”, tra cui una ragazza minorenne di 15 anni, e 2 sprovvisti della preventiva chiamata per l’attivazione della prestazione lavorativa.