La Filca Cisl dell'Umbria ha appreso con estrema soddisfazione della pubblicazione avvenuta il 25 marzo sul Bollettino Ufficiale della Regione Umbria, del regolamento attuativo della legge regionale del 2008 che obbliga d'ora in avanti tutte le imprese edili a regolarizzare tutti i propri dipendenti anche per i lavori privati, pena il mancato rilascio della certificazione di abitabilità.
Dal 2003 il sindacato in Umbria si era mobilitato perché questa battaglia di civiltà raggiungesse gli obiettivi prefissi e cioè il riconoscimento, anche fra i lavoratori edili, di pari dignità rispetto al resto del mondo del lavoro.
Finalmente, dopo diversi anni, gli effetti del documento unico di regolarità contributiva, che tanto ha influito nel determinare una ricostruzione post-sisma sostanzialmente legale e in sicurezza, verranno estesi anche ai lavori privati, con esclusione di quelli cosi detti in economia.
Pertanto le ditte inadempienti verranno iscritte in un'apposita lista “di cattivi”e particolari garanzie verranno poste a tutela degli interessi dei committenti privati.
Se poi colleghiamo tutto ciò al particolare contesto che sta vivendo l'edilizia in Italia e nella nostra regione, con licenziamenti ed incremento del numero dei lavoratori irregolari, la norma assume una particolare rilevanza, tale da indurci a ritenere che l'eventuale indiscriminato alleggerimento dei vincoli normativi all'ampliamento delle abitazioni private, potrà essere limitato soltanto dalla novità introdotta ieri in Umbria.
A questo punto auspichiamo che, così come nel passato, la nostra legge possa, per una reale tutela dei diritti dei lavoratori, essere estesa a tutto il territorio nazionale