L’Ast può ripartire, ma i sindacati non sono d’accordo. La frizione arriva dopo il parere del Prefetto di Terni, che ha emesso, su richiesta di Acciai Speciali Terni, una comunicazione nella quale si specifica che “non sono emersi elementi ostativi alla prosecuzione” delle attività produttive.
Si tratta di una decisione che trova contrari i sindacati. Le segreterie territoriali di FIM-FIOM-UILM-FISMIC-UGL-USB prendono atto della comunicazione, ma ribadiscono che “il solo rispetto dei Dpcm e dei protocolli sono elemento fondamentale per garantire la riduzione del rischio di contagio da COVID-19. Restiamo convinti che, con l’emergenza sanitaria in atto, la ripresa di AST può rappresentare ancora un pericolo“.
L’auspicio è dunque che ci possa essere una marcia indietro. “Auspichiamo che le istituzioni comunali e regionali si facciano carico di quanto sopra esposto, esercitando il ruolo e la funzione di controllo in questa fase di gestione dell’emergenza sanitaria per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini nel loro insieme“. Nel merito del confronto, domani si aprirà con l’apertura di una nuova procedura di cassa integrazione per ulteriori 2 settimane per tutti i lavoratori e una distribuzione dei DPI utili al contenimento del virus a tutti i presenti in fabbrica. “Resta inteso che il percorso avviato è oggetto di continua e costante verifica e laddove dovessero venire tutte le iniziative necessarie per il ripristino di tali garanzie“.