Il presidente Baldelli: “Siamo riusciti a mantenere l’equilibrio della gestione finanziaria ed a tenere sotto controllo il credito”
Dopo le assemblee separate con le elezioni dei delegati, si è svolta sabato 27 maggio a Umbertide, nella sede della cooperativa, l’annuale Assemblea dei soci della Molini Popolari Riuniti (Mpr) per l’approvazione del bilancio 2022.
“Il 2022 è stato un anno molto complicato per la Cooperativa che ha portato come conseguenza una perdita di esercizio seppur contenuta – ha spiegato il presidente di Mpr, Matteo Baldelli –. Il risultato negativo deve però essere contestualizzato perché una tale concentrazione di eventi avversi, dovuti a fattori esogeni, non si erano mai visti nella storia della nostra azienda. Già alla fine del 2021 si erano percepiti i primi aumenti dei costi di materie prime ed energia, ma tutto si è acuito pesantemente dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina. In estate, poi, l’aumento del costo dell’energia ha raggiunto livelli fuori controllo e per la Mpr ha significato un aumento di costo di energia elettrica e gas di due milioni di euro rispetto all’esercizio precedente. Il costo di trasporti, imballaggi, materie prime ed energia non sono stati completamente coperti dal forte aumento del fatturato, ben 16 milioni di euro in più del 2021 arrivando a superare i 100 milioni di euro, record per l’azienda. Questo ci ha consentito di attutire gli effetti delle negatività elencate ma è stato determinato prevalentemente dal fattore inflattivo piuttosto che da aumenti quantitativi, ad eccezione del comparto molitorio e della panificazione dove si è prodotto più dell’anno precedente”.
“Nel 2022 – ha proseguito Baldelli – la cooperativa ha fatto comunque registrare cash flow di oltre un milione e seicentomila euro, in calo ma sintomo che la Cooperativa ha continuato a produrre ricchezza. Siamo riusciti a mantenere l’equilibrio della gestione finanziaria ed a tenere sotto controllo il credito, pur dovendo trattare livelli molto superiori al 2021. Nonostante tutto si è proseguito con gli investimenti stanziati in particolare andando al completamento del rinnovato centro di stoccaggio e servizi di San Martino in Campo e alla ristrutturazione di parte del panificio di Solomeo con implementazione di un nuovo impianto per la produzione della pinsa, prodotto che sta dando buoni risultati”.
“Siamo molto soddisfatti dei risultati conseguiti con l’impianto molitorio di Amelia – ha continuato Baldelli –. Il grano tenero molito è stato di 268 mila quintali (+9,48%) ed abbiamo lavorato a pieno regime per gran parte dell’anno; tutte le farine sono prodotte con grani 100% italiani, il mercato di riferimento è rappresentato da grande distribuzione, panificatori e autoconsumo. La molitoria è stato il comparto trainante di tutto il settore della trasformazione.”
“Con questo esercizio – ha concluso Baldelli – si chiude una fase complessa ma siamo consapevoli che, nonostante tutte le avversità affrontate, la nostra azienda è solida, strutturata e capace di ripartire dopo questo periodo turbolento. L’equilibro patrimoniale economico e finanziario, prerogative della gestione della cooperativa, ci consentono di guardare con fiducia al futuro. Abbiamo davanti a noi molte sfide che vengono dalla consapevolezza che il mondo non è più quello di tre anni fa, che c’è voglia di cambiamento e ormai si può dire che l’evoluzione è diventata una necessità. Dovremo essere protagonisti di questo processo di transizione, molto marcato specie in ambito agricolo, con le nuove esigenze dei consumatori, la maggiore tutela dell’ambiente, i nuovi vincoli normativi. I risultati conseguiti non ci lasciano certo soddisfatti ma siamo consapevoli del nostro valore e delle nostre prospettive”.
Passando all’analisi dell’anno corrente, il 2023, il presidente Baldelli evidenzia qualche incertezza. “In primis il costo del denaro – ha detto Baldelli –, la perdita del potere di acquisto delle famiglie, il calo dei consumi e i nodi ancora irrisolti per l’energia, ma non possiamo che guardare con positività alle nuove sfide che ci attendono. Già con il nuovo piano industriale 2023/2026 saremo in grado di dare le prime risposte in questo senso e a fornire un forte impulso per una politica di sviluppo che sappia guardare al futuro. Dobbiamo continuare ad investire concentrandoci sulle nostre strutture che debbono essere efficientate da un punto di vista produttivo ed energetico ma anche destinare risorse ai beni immateriali ovvero valorizzazione dei prodotti, brand aziendale e crescita professionale del personale. Il piano prevederà investimenti importanti che serviranno a dare nuovo slancio alla cooperativa e definire con chiarezza quale sarà la nuova evoluzione della Molini Popolari Riuniti. Portare la nostra distintività cooperativa ed i nostri 70 anni di storia nel futuro sarà il nostro obiettivo”.