“Il Lascito Mariani non va utilizzato per il recupero dell’ex ospedale di Città di Castello”. Stavolta a sostenerlo è l’avvocato Emilio Mattei, il legale che difese il Comune di Città di Castello proprio nelle vittoriose azioni legali che hanno consentito l’acquisizione all’Ente tifernate dei 3,7 milioni di euro donati dalla benefattrice Clara Mariani.
In una lettera inviata al sindaco Luciano Bacchetta, alla Regione e al commissario della Usl Umbria 1, l’avvocato rileva infatti l’assoluta illegittimità della volontà comunale di destinare parte dell’ingente somma ereditata (circa 3 milioni di euro) alla ristrutturazione parziale del vecchio ospedale di Città di Castello (per la quale occorrono in tutto 11 milioni), ora di proprietà della Regione dell’Umbria;
In particolare Mattei, con dovizia di motivazioni giuridiche derivanti dalle risultanze delle sentenze passate in giudicato, afferma che si tratta di un legato che doveva essere destinato esclusivamente a favore dell’ospedale di Città di Castello, per la gestione sanitaria dello stesso, “al fine di alleviare le sofferenze dei malati e di chi vive nel dolore”, come testualmente stabilito da una sentenza del Tribunale di Roma; l’avvocato tifernate sostiene quindi che le somme del legato non possono essere in alcun modo utilizzate per interventi immobiliari che vadano a migliorare il patrimonio immobiliare di Enti, a cui la signora Mariani non ha lasciato alcunché.
A condividere le considerazioni di Mattei c’è anche il capogruppo di Forza Italia Cesare Sassolini: “Sono elementi da me esposti più volte anche in sede consiliare e di commissione, sia per quanto attiene il denaro che l’amministrazione intende devolvere alla struttura dell’ex ospedale sia per la volontà espressa di elargire altri 400mila euro per la ristrutturazione di un bene immobile delle Opere Pie Muzi Betti da destinarsi alla cura dei malati di Alzheimer“.
Il consigliere forzista, sull’argomento, ha anche annunciato un’interrogazione con la quale chiede di sapere: “a quanto ammonta attualmente l’importo del Lascito Mariani considerando il lasso di tempo intercorso e gli eventuali interessi maturati; se le spese della causa relativa all’eredità Mariani sono state pagate con soldi del Comune o con quelli del Lascito; perché l’importo di oltre 3 milioni di euro sia rimasto giacente ed inutilizzate per 5 anni e 3 mesi in un conto corrente e se tale fatto abbia generato un danno erariale“. “Ritengo opportuno – conclude Sassolini – che venga immediatamente bloccata ogni attività volta al destinare le somme del Lascito Mariani a finalità diverse da quelle volte al sollievo dei malati e dei meno fortunati“.