Votato a maggioranza dal Consiglio comunale di Città di Castello l’ordine del giorno sul Lascito Mariani, che trasferisce alla ASL Umbria 1 i 3 milioni e 300 mila euro, con l’indicazione di destinarli al “soddisfacimento dei bisogni sanitari della popolazione tifernate” e specificatamente alla realizzazione della Casa della Salute (preferibilmente presso l’ex ospedale), del nuovo Centro per l’Alzheimer, a potenziare il reparto oncologia dell’ospedale e i servizi territoriali di assistenza domiciliari di malati e invalidi.
L’odg in sostanza “impegna sindaco e Giunta, di concerto con la Asl, alla definizione di un atto volto a recepire le prioritarie indicazioni assunte dal Consiglio comunale“. Il voto favorevole è stato di Pd, Psi, La Sinistra, con l’astensione di FI, Fd’I, Lega, Marcello Rigucci del Gruppo Misto e il voto contrario di Castello Cambia. Tiferno Insieme e Filippo Schiattelli (Psi) non hanno partecipato al voto.
Rispetto al precedente Consiglio sono stati presentati degli emendamenti presentati dal sindaco Luciano Bacchetta: “Nel frattempo c’è stata una discussione in Consiglio regionale durante la quale l’assessore Luca Coletto ha fatto una grande apertura sul recupero dell’ex ospedale. L’odg è stato emendato da alcuni consiglieri. Di concerto con tutti, è opportuno individuare gli obiettivi, concordati con Asl: reparto oncologico, nuovo centro Alzheimer e Città della Salute. Coletto ha accolto le nostre indicazioni, quello che facciamo oggi è un indirizzo politico non giuridico”.
“Una cosa che mi è molto dispiaciuta – ha aggiunto Bacchetta – Qualcuno ha messo in giro la voce che se votiamo questo documento potremmo avere problemi con la Corte dei Conti. Si vota per convincimento politico, questa eventualità non esiste”. Il segretario comunale Bruno Decenti, interpellato dal primo cittadino su questa eventualità, ha infatti rassicurato l’assise: “Il pericolo della Corte dei Conti potrebbe essere per danno erariale, ma l’unico pagamento effettuato era dovuto. A meno che non si immagini che la somma non debba essere destinata ad ASL, non riesco ad immaginare quale possa essere l’ipotesi”.
Il sindaco ha quindi letto il dispositivo e illustrato gli emendamenti accolti: “Due di Cesare Sassolini (FI) e uno di Andrea Lignani Marchesani (Fd’I). I primi due sono in inizio del dispositivo, laddove il Consiglio riconosce a norma di legge il trasferimento per l’utilizzo a fini sanitari. L’altro punto rileva l’importanza e l’urgenza di potenziare i servizi sanitari territoriali e in particolare di realizzare la Città della Salute presso l’ex ospedale”.
Arcaleni (Castello Cambia): “Avete colto gli emendamenti che erano in linea e rigettato quelli che permettevano al Consiglio di esercitare fino in fondo la sua responsabilità. Il nostro voto sarà contrario”. Schiattelli (Psi): “Di fronte a questo lascito così generoso non possiamo sbagliare. Non è detto che l’atto sia sbagliato ma riguardo alla soddisfazione piena della testatrice avrei preferito un ulteriore approfondimento. Ho perplessità e non parteciperò al voto”. Morini (Tiferno Insieme): “Ci sono punti di debolezza formale e sostanziale. E’ una atto anche giuridico e non solo politico. Per la sua stessa genesi del provvedimento è un atto di fiducia della maggioranza al sindaco e alla giunta, perché vengono delegati ad elaborare protocolli e quant’altro”.
Castellari (Lega): “Questo odg porterà una variazione di bilancio sul niente, visto che ancora non c’è un progetto. Ci asterremo”. Pescari (Pd): “Siamo favorevoli perché questa settimana è stata utile per migliorare il testo. Castello Cambia ha fatto emendamenti che stravolgevano il testo. Il Consiglio ha dato un ottimo esempio di come ascoltando si possono fare passi in avanti”. Bucci (Castello Cambia): “Dal 2016 proponiamo come utilizzare il Lascito Mariani. E’ evidente che con quei soldi verranno realizzati uffici nell’ex ospedale, anche se l’ospedale nuovo è mezzo vuoto. Nella variazione di bilancio viene meno il rispetto del parere dell’avvocato Palermo, che aveva suggerito di conferire la totale del fondo”.
Morani (Psi): “Il Lascito Mariani è un argomento complicato che trasciniamo da tempo. Pensiamo senza strategie elettorale per il rafforzamento della nostra sanità locale”. Lignani Marchesani (Fd’I): “Alcune cose sono state recepite escludendo le operazioni immobiliari. Nel futuro speriamo che questo bubbone del centro storico sia risolvibile. Rimane il fatto che nel caso probabilissimo dei lunghi tempi di ristrutturazione dell’ex ospedale si vada verso soluzioni diverse per il lascito”. Vincenti (Tiferno Insieme): “Oggi mettiamo una pietra tombale sull’ex ospedale e le responsabilità delle Amministrazioni dal 2000 ad oggi. Chiudere questa pagina con una donazione benefica non servirà a niente. Diventerò nonno e l’ospedale sarà imploso su stessa”.
Nella replica il sindaco ha detto: “Abbiamo portato la discussione sull’alveo politico. La proposta della Città della Salute nasce da un accordo verbale con Asl, poi deliberato dalla Regione. Mentre so che su oncologia e centro Alzheimer i tempi sono brevi, sulla Città della salute è più complicato. La proposta nasce dal consigliere Zucchini e dal dott. Martinelli, non è neanche una idea mia.
“E’ vero che l’ex ospedale è lì dal 2000. – ha continuato Bacchetta – La Regione ha scelto la strada più semplice di mettere a bilancio 4 milioni di euro. Siamo ad una svolta politica: la Asl ha l’obbligo di fare la Città della salute, può però farla altrove. A quel punto il vecchio ospedale rimarrebbe senza soluzione né investitori ma è una scelta politica, come lasciarlo lì. Nel dibattito l’abbiamo rimesso noi, l’assessore Coletto l’ha ripreso in maniera ancora più esplicita. Asl non può disattendere il deliberato del Comune di Città di Castello. Quando l’assessore regionale dice che lavorerà alla Casa della Salute, è un vincolo per la Asl. Città di Castello ha fatto una proposta e messo risorse, noi siamo stati costruttivi”.
Subito dopo il Consiglio ha approvato a maggioranza anche la variazione di bilancio che consente il trasferimento alla Asl delle risorse del Lascito.