Città di Castello

Lascito Mariani, “Asl destinataria denaro” | Ora si può investire nell’ex ospedale

Dopo il parere pro veritate del prof. Palermo, l’avvocato che ha vinto la causa sul Lascito Mariani per il Comune (contro gli eredi delle benemerite che rivendicavano per loro la somma) il quadro è ora più chiaro.

“Lascito si potrà investire per ‘Città della Salute'”

E’ stato sgombrato il campo da qualunque tipo di equivoco giuridico, – ha dichiarato il sindaco Luciano Bacchetta nel senso che, l’amministrazione comunale e la Usl Umbria 1 potranno investire, se lo riterranno opportuno, le risorse del lascito anche nel progetto della Città della salute all’ex ospedale“.

Il problema, per fortuna, torna ad essere solo politico e si tratta di decidere il futuro di queste risorse evitando di sprecarle ed esaudendo i desideri delle due signore Mariani. Ho fiducia nel rapporto con Regione e Usl. Gli impegni presi saranno sicuramente mantenuti. Ritengo necessario e auspico che ci sia un dibattito serio e senza pregiudizi su questo progetto che è molto importante e che recupera un immobile, di proprietà della regione, in disfacimento. Il lascito è vincolato, per cui ovviamente può essere speso solo a Città di Castello, per questo lavoreremo quanto prima per un accordo con Regione e Usl al fine di individuare il modo migliore per utilizzare queste risorse.”

Dal 1994 il Lascito Mariani è stato oggetto di un lungo contenzioso terminato nel 2013 con l’assegnazione del legato testamentario per l’ospedale di Città di Castello al Comune per 3 milioni e quasi 800 mila euro. Tale destinazione è nata dal riconoscimento del Comune come erede materiale e morale di quell’ospedale citato nelle ultime volontà delle sorelle Mariani. All’avvocato Palermo, patrocinatore in Corte di Cassazione dell’ultimo atto del contenzioso, è stato chiesto, a prescindere dalla sentenza della Cassazione, a chi spetta la gestione del Lascito e la risposta è stata la Asl, per la riorganizzazione che nei lunghi tempi del Lascito ha interessato il settore sanitario pubblico. Rispetto alle critiche e ai dubbi sull’operazione immobiliare ‘Casa della Salute’, non si tratta di un intervento a se stante ma di una conversione dell’ex ospedale nella nuova destinazione, che prevede servizi di medicina del territorio, prevenzione e assistenza innovativi e ad ampio raggio, come hanno riconosciuto anche voci in disaccordo.

Il confronto in Commissione

La giunta ha coinvolto anche la Commissione ‘Programmazione’ sull’argomento, alla presenza degli assessori ai Servizi sociali Luciana Bassini, all’Urbanistica Rossella Cestini e alla Cultura Vincenzo Tofanelli.

Sul piano politico – ha sottolineato Bacchetta tutti devono conoscere le indicazioni di utilizzo di denaro pubblico, per 3.400.000 euro. Nei giorni scorsi la Regione è stata investita ufficialmente del caso del comportamento del difensore civico regionale Marcello Pecorari, che insieme all’avvocato Emilio Mattei, aveva detto che il Lascito non si sarebbe dovuto impiegare per la Città della Salute. Il prof. Palermo ha detto che invece è compatibile con la destinazione all’ex ospedale. Bisogna sgombrare il terreno dall’ipotesi che il Lascito Mariani non si possa destinare al progetto Città della Salute. Trasferiremo i soldi del Lascito alla Asl. Siamo d’accordo con il direttore Silvio Pasqui di impiegare il Lascito in maniera dinamica: 100mila euro li destineremo all’oncologia dell’ospedale, 400 mila serviranno a rafforzare i servizi per l’Alzheimer, con una nuova struttura”.

Avevamo concordato con la Asl di realizzare la Città della Salute con gli obiettivi di recuperare la struttura, anche se la proprietà è della Regione. Concentrando dentro l’ex ospedale tutte le funzioni del territorio daremo risposte importanti. Quella struttura non può essere abbandonata a se stessa ancora per molto

Luciano Bacchetta

Sindaco di Città di Castello

Il dibattito

Così Sassolini (FI) in commissione: “Apprendo dai mass media che Lignani sapeva già che questo denaro sarebbe stato gestito dalla Asl. Oggi veniamo invitati per una presa d’atto. Io propongo, invece di spendere soldi, di creare una onlus: ragioniamo in modo lungimirante e pensiamo alle future generazioni per fare ulteriori beneficenze. Manterremo un grosso capitale. E’ sempre bene avere risorse da investire nell’Emergenza. Ragioniamo su cosa può sviluppare questo denaro, che una volta speso non vale più niente”. Lignani Marchesani (Fd’I): Il parere pro veritate non è una sentenza ma io ho assistito a grandi dichiarazioni di gioia perché i soldi andassero nella disponibilità del Comune, che ora deve trasferire i soldi alla Asl e al massimo dare un indirizzo. Inoltre l’intenzione delle Mariani non essendo ancorata a nessun articolo del codice civile è aleatoria. Non ho una preferenza se non che maggiori l’offerta di salute: così si onorano le sorelle Mariani. La Casa della salute non si è fatta in tempi di vacche grasse ed è difficile che si faccia in tempi di crisi”.

Bucci (Castello Cambia): “Dopo il parere, dobbiamo sapere che cosa vuole fare la Asl del Lascito che le verrà affidato e vincolarla ad un impegno che conferma gli aspetti prioritari degli indirizzi. Convinceteci che il progetto Casa della Salute sia soprattutto servizi ai cittadini e l’appoggeremo. Sono 6 anni che il Lascito è immobilizzato, improduttivo e lo sarà ancora dopo questo parere. Andiamo al confronto con Asl“. Masciarri (Psi): “Il Lascito Mariani è sempre stata una questione politica. Mi sono astenuta sull’incarico al prof. Palermo proprio per questo. Ora non possiamo ignorarlo ma possiamo stringere degli accordi con la Asl perché siano rispettati i progetti sul Lascito”. Pescari (Pd): “Il prof. Palermo conferma che le impostazioni di Giunta e Consiglio sono giuste. L’ente detentore del Lascito è la Asl.Dobbiamo far transitare una volontà politica: la costruzione della città della Salute mai come oggi ha a suo favore argomenti convincenti”. Rigucci (Lega): “Chiedo una bozza di accordo con la Asl, vincolante, perché ci siano impegni chiari su che cosa sarà realizzato con i soldi del Lascito Mariani.

Nella replica il Bacchetta ha detto: “Il parere non può essere ignorato ma ha spazzato via l’ipotesi che il Lascito non potesse essere investito nell’ex ospedale. Nel mio programma elettorale c’era la Città della Salute e ho un vincolo morale. Ho sempre saputo e anche detto a volte che le risorse sarebbero dovute andare alla Asl e che le avremmo dovute concordare con questo soggetto perché la sentenza le assegna a noi come interprete degli interessi generali, quindi anche di salute, della comunità. L’ospedale vecchio ha la destinazione sanitaria. A me convince la destinazione della Casa della Salute, che però ha bisogno di risorse aggiuntive oltre il Lascito e di un accordo di programma con Asl e Regione per la copertura finanziaria. Asl ha vincolo politico e giuridico di attenersi comunque ai nostri indirizzi”.