Nella Veglia della Notte Santa di Pasqua, la “madre di tutte le veglie”, presieduta dall’Arcivescovo Ivan in Cattedrale, sono stati compiuti i riti della benedizione del fuoco con l’accensione del cero pasquale e la benedizione dell’acqua battesimale. Durante la liturgia hanno riceveranno l’iniziazione cristiana quattro giovani adulti dopo aver compiuto il percorso di formazione del catecumenato. Presenti alla celebrazione, animata dalla Corale Laurenziana, due comunità di neocatecumenali con le vesti bianche in ricordo del Battesimo e degli Angeli che portarono l’annuncio del Risorto alla comunità cristiana.
L’Arcivescovo, nell’omelia , ha parlato di Cristo come di «Colui che con la sua parola e la sua stessa vita è venuto incontro ad ogni uomo, svelandoci la tenerezza e la misericordia del Padre, viene rifiutato, escluso, appeso ad una croce fuori dalle mura della città; viene spento e posto in un sepolcro, sigillato da un grande masso, così che non possa mai più illuminare. È un buio che dilaga in questo nostro mondo, segnato da tanta arroganza, dalla prepotenza dei potenti, dalla violenza e dalla guerra; un mondo che, nel silenzio di Dio, nega spazio alla luce». Mons. Maffeis ha concluso esortando la comunità cristiana a lasciarsi «avvolgere dalla luce del Risorto: sperimenteremo che nessuna notte ha più l’ultima parola… “Cristo è risorto!”: sostenuta da questa fede, la nostra vita in famiglia, sul lavoro, nella Chiesa e nella società può essere davvero diversa può fare la differenza anche oggi e restare un’umile lampada accesa nell’oscurità del mondo, che attende il ritorno dello Sposo».
Il testo integrale dell’omelia di mons. Maffeis è scaricabile al link: https://diocesi.perugia.it/lasciamoci-avvolgere-dalla-luce-del-risorto/
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